Tutti gli articoli di Ada Turco

“LIEVITO” DI CYOP&KAF

Il duo di street artist napoletani Cyop&kaf torna al cinema con un nuovo documentario, dopo il premiato Il segreto (2013), presentato alla 31esima edizione del Torino Film Festival. Il nuovo film, Lievito, è il risultato di una riflessione ventennale. Seguendo con la telecamera le giornate di una colonia estiva, un laboratorio teatrale all’interno di uno spazio museale e un dojo di judo, i registi si interrogano sulle pratiche educative, partendo dal grado zero della relazione allievo-maestro.

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39 TORINO FILM FESTIVAL

Il ritorno in sala, la resistenza, il recupero della memoria

Annunciato la scorsa settimana durante la conferenza stampa al Cinema Massimo e in partenza il 26 novembre, il Torino Film Festival farà un grande ritorno in sala, dopo la scorsa edizione interamente online.
Con i suoi 181 titoli selezionati tra più di 4500 opere visionate, il Festival si propone non solo di continuare il proficuo dialogo con i suoi affezionati, sempre più esigenti e preparati, ponendo l’attenzione sul cinema di ricerca, la sperimentazione e la promozione di autori emergenti, ma anche di instaurare un rapporto con il grande pubblico.

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“SPACCAPIETRE” DI GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO

In concorso nella sezione “Giornate degli Autori” alla settantasettesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Spaccapietre dei fratelli De Serio porta sul grande schermo una storia dall’attualità spiazzante e insieme in grado di attraversare trasversalmente tempi diversi, collocandosene al di fuori: una storia assoluta.
Ambientato nelle periferie pugliesi dei nostri giorni, il film si addentra nei soprusi di un caporalato senza tempo, che oggi come ieri violenta la dignità dell’uomo. L’inesorabile movimento di discesa negli inferi di questa realtà si compie nel film con un andamento talmente naturale da turbare, come uno scivolamento che inevitabilmente conduca alla scoperta di un orrore sempre maggiore.

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MASTERCLASS – AMOS GITAI

Il 2020 è un anno importante per Torino, che diventa “Città del Cinema” in occasione del ventesimo anniversario dell’apertura del Museo Nazionale del Cinema nella Mole Antonelliana e della nascita di Film Commission Torino Piemonte. Nel ricco programma di eventi che accompagnerà le celebrazioni, la suggestiva Aula del Tempio del Museo si fa cornice di venti Masterclass con grandi maestri del cinema internazionale, inaugurate ieri, 28 gennaio, alle 18:00 dal direttore del museo Domenico De Gaetano. Il protagonista e ospite di eccezione della prima Masterclass è stato il regista israeliano Amos Gitai. Con lui ha dialogato la critica cinematografica Grazia Paganelli, supportata dalla prontissima traduttrice Gigliola Miglietti.

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“HERZOG INCONTRA GORBACIOV” DI WERNER HERZOG E ANDRÉ SINGER

«Ci abbiamo provato».
Tre semplici parole, una sorta di testamento. Una dichiarazione in apparenza sconfortata, che si rivela monito per il futuro, racchiudendo forse il senso stesso del documentario Herzog incontra Gorbaciov, diretto da Werner Herzog e André Singer nel 2018 e distribuito in Italia per pochi giorni questo gennaio.

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“LIBERTÉ” DI ALBERT SERRA

L’ultima opera di Albert Serra non è un film. Liberté è un esercizio compiuto di negazione e al contempo affermazione prepotente del cinema in quanto tale.

A determinare questa considerazione è la genesi stessa dell’opera: prima di essere un film, Liberté è stato una pièce teatrale dello stesso Serra. Innumerevoli messe in scena hanno subito questo processo; per troppe poche, la scelta è stata dettata dalla precisa volontà di sfruttare appieno le possibilità della rappresentazione tramite il nuovo mezzo. Liberté è un’indagine sulla finzione, è una teorizzazione sulle specificità del cinema: il montaggio, il fuori campo e – scontato ma spesso bistrattato – lo zoom. L’opera si inserisce dunque nella scia di un dibattito teorico che procede da oltre un secolo, dividendo gli intellettuali tra i sostenitori del cinema come arte completa e coloro che lo considerano mutilato, inferiore alle arti sue sorelle maggiori.

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“143 RUE DU DÉSERT” DI HASSEN FERHANI

«La filosofia del camionista è molto semplice: stai seduto e guardi avanti, ma puoi guardare anche indietro.»

Con questo ricordo di uno dei tanti uomini che hanno incrociato la strada del suo documentario, Hassen Ferhani spiega la realizzazione di 143 Rue du désert, in concorso al TFF nella sezione Internazionale.Doc.

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“I GIORNI E LE OPERE” DI FRANCESCO DONGIOVANNI

I giorni e le opere, il documentario di Francesco Dongiovanni in concorso al TFF nella sezione Italiana.Doc, si modella come il perfetto incontro di due anime. Peppino, silenzioso  uomo di campagna, si muove placido sul confine sfocato tra passato e presente. Dongiovanni lo segue a distanza, come nella timorosa accortezza di non calpestare quella delicata linea di confine tra le due dimensioni, che sembra sopravvivere soltanto nella figura di Peppino. Il lavoro sapiente dell’allevatore è certamente al centro del film, ma la mano del regista non passa inosservata: i campi lunghi e silenziosi, anche quando paiono deserti, sono abitati dal dondolio tipico della camera a mano. E così gli orizzonti si piegano e si sformano impercettibilmente e quella solitudine dei luoghi appare ancora più pregnante.

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