Tutti gli articoli di Ludovico Franco

“LE RETOUR DU PROJECTIONNISTE” DI ORKHAN AGHAZADEH

Nell’incipit della Strada di Swann, Marcel Proust ricorda come da piccolo amasse osservare le immagini proiettate dalla lanterna magica: vere e proprie apparizioni che raccontavano leggende, come in una vetrata vacillante e passeggera. Su un’altura avvolta nella nebbia al confine con l’Iran, si distinguono le silhouettes di un uomo e un ragazzo a cavallo: il giovane controlla lo schermo di un computer portatile, nel tentativo di connettersi alla rete internet e acquistare l’occorrente per riportare in vita un vecchio proiettore analogico, rispolverato da un ex proiezionista dell’URSS. Manca però l’elemento imprescindibile per far funzionare la lanterna magica: la luce, data da una semplice eppure introvabile lampadina.

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“PARADIS PARIS” DI MARJANE SATRAPI

Nel reticolo metropolitano di Parigi, si aggira la più fedele compagna della vita umana: la morte. Diventata celebre con Persepolis, Marjane Satrapi – illustratrice e fumettista ancor prima che regista – assegna alla Grande Mietitrice il ruolo di assoluta protagonista del suo ultimo film. In tutte le sue forme e declinazioni, la vediamo sconvolgere le esistenze di diversi personaggi, cuciti in una vasta trama di cui pian piano emergono gli intrecci.

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“NINA” DI ANDREA JAURRIETA

Čechov ha coniato un principio drammaturgico ormai celebre: se in scena c’è un fucile, non può non sparare. Nina (Patricia L. Arnaiz), il cui nome rimanda proprio a Il gabbiano, quel fucile lo porta sempre con sé. Dopo trent’anni a Madrid, ritorna nella sua città natale, pronta a colpire. Come una cacciatrice, attende il momento ideale per vendicarsi dell’uomo che abusava di lei quando era ragazza, una niña.

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