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JULY RAIN” BY MARLEN KHUTSIEV – “A GEORGIAN TOAST” BY GIULIANO FRATINI

Article by Luca Giardino

Translated by Paola Macchiarella

« There’s nothing mystic [in my cinema], please, try to understand. It is only about remembrance, preserving other people’s memory and knowing what to do with the past. »..

These words reveal the unpretentiousness of a great artist who has a clear aim: to use images to sculpt an irreversibly transformed world. The camera is the most suitable instrument for analysing the life of a country which is slowly forgetting about its recent past and starting to rediscover the joy of ancient times: an archaic love for life which regains its space on the movie film. Marcel Khutsiev, main director of the “new wave” developed in the Soviet Union following Stalin’s death, revives in the Back To Life section of the Torino Film Festival with his 1967 feature film Iyulskiy dozhd (July Rain).

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“JULY RAIN” DI MARLEN KHUTSIEV – “UN BRINDISI GEORGIANO” DI GIULIANO FRATINI

«Non c’è nulla di mistico [nel mio cinema], capitemi, ha semplicemente a che fare con la memoria, con la conservazione della memoria degli altri e cosa fare con il passato».

Queste parole rivelano la modestia di un grande artista nell’inseguire un obiettivo preciso: scolpire con le immagini un mondo ormai irreversibilmente trasformato. La cinepresa si rivela essere lo strumento perfetto per scrutare la vita di un paese che, a piccoli passi, dimentica il suo recente passato e comincia a riscoprire le gioie di tempi ben più lontani: un arcaico amore per l’esistenza che ritrova spazio sulla pellicola cinematografica. Marcel Khutsiev, regista di punta di quella “nuova onda” nata in Unione Sovietica dopo la morte di Stalin, rivive a sua volta sugli schermi del Torino Film Festival nella sezione “Back to Life” con il suo lungometraggio Iyulskiy dozhd (July Rain) del 1967.

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