“À voix haute – Speak up!” di Stéphane De Freitas

All’Università Paris 8, nel distretto 93 di Seine-Saint-Denis, periferia Nord di Parigi, si svolge da ormai sei anni una gara chiamata Eloquentia. Com’è intuibile, si tratta di una competizione di arte oratoria, per la quale i partecipanti, studenti dei sobborghi di Parigi di qualsiasi estrazione sociale, vengono preparati dai più svariati professionisti della parola, come avvocati, attori, insegnanti di teatro, manager. Dopo sei settimane di duro lavoro, i ragazzi dovranno dar prova delle loro abilità davanti a una giuria, che alla fine nominerà “il miglior oratore del 93”. Continua la lettura di “À voix haute – Speak up!” di Stéphane De Freitas

RETROSPETTIVA “NON DIRE GATTO…”

Articolo di: Fabio Ferrari e Chiara Gioffré

Protagonisti della locandina della trentacinquesima edizione del Torino Film Festival sono Kim Novak e il gatto Cagliostro (Pyewacket in inglese); non sorprende quindi che in questa edizione del TFF vi sia una speciale retrospettiva dedicata ai nostri amici a quattro zampe, omaggio della direttrice Emanuela Martini, “gattara” cinefila, alla mostra “Bestiale” attualmente allestita presto il Museo Nazionale del Cinema. Continua la lettura di RETROSPETTIVA “NON DIRE GATTO…”

“GRANDEUR ET DÉCADENCE D’UN PETIT COMMERCE DE CINÉMA” BY JEAN-LUC GODARD

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Chiara Gioffrè

Translation by: Valeria Alfieri

It’s the 1980’s: director Gaspard Bazin wants to create an old-fashioned movie, and he is looking for funding and actors. He turns to producer Jean Almereyda, who is not doing really well and struggles more and more to obtain the capital to fund his projects.

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“Flames” by Zefrey Throwell and Josephine Decker

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Gianluca Tana

Translation by: Melissa Borgnino

Zefrey Throwell and Josephine Decker are two artists from New York who decided to bare themselves in front of the camera. That’s how Flames was born, a documentary that narrates five years of their love story, from their first charming dates till after the end of their relationship, showing us their decision to keep seeing each other despite their breakup, in order to finish the project that engaged them for so long. An experience so profound that it lives on even now, after the film has been wrapped up. As affirmed by Throwell himself during the press conference, he still talks about the film with Decker because “When you share an experience so intense and profound with another person, part of that person stays in you, and part of you stays in that person”.

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“Flames” di Zefrey Throwell e Josephine Decker

Zefrey Throwell e Josephine Decker sono due artisti newyorkesi che hanno deciso di mettersi a nudo davanti all’obiettivo della telecamera. Così è nato Flames, il documentario che racconta cinque anni della loro storia d’amore partendo dalle prime affiatate uscite e oltre la fine della loro relazione, mostrandoci anche la decisione di continuare a vedersi nonostante la rottura, per portare a termine il progetto che li ha tenuti impegnati così a lungo. Un’esperienza così profonda da continuare ancora adesso a film terminato, come ci conferma lo stesso Throwell che, in conferenza stampa, confessa di  parlare ancora del film con la Decker perché “Quando si condivide un’esperienza così profonda ed intensa con un’altra persona, un po’ di quella persona resta dentro di te, e un po’ di te resta in quella persona”. Continua la lettura di “Flames” di Zefrey Throwell e Josephine Decker

“The Lodgers” by Brian O’Malley

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Dario Grande

Translation by: Melissa Borgnino

1920s. Next to a lake, in the middle of nowhere in the Irish countryside, stands an old crumbling mansion, where twins Rachel and Edward live. The lives of the twins, entangled in a morbid relationship, are constantly plagued by a curse that has been lingering over their family for generations. Every night, ominous forces that inhabit the bottom of the lake invade their house, and compel them to meticulously follow some rules: always be in bed by midnight, never let strangers inside the house, and never try to escape in order not to jeopardize the other sibling’s life.

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“The Lodgers” di Brian O’Malley

Anni ’20. Accanto ad un lago, sperduta nelle campagne irlandesi, sorge una vecchia villa cadente, abitata dai gemelli Rachel ed Edward. La vita dei due giovani, stretti da un legame morboso, è quotidianamente assillata dalla maledizione che da generazioni regna sulla tenuta di famiglia. Ogni notte infatti, sinistre presenze – che abitano il fondo del lago – invadono l’abitazione, obbligando i gemelli a seguire delle precise regole: essere sempre a letto entro mezzanotte, non accogliere sconosciuti in casa, non tentare mai di scappare per non mettere a repentaglio la vita dell’altro. Continua la lettura di “The Lodgers” di Brian O’Malley

“MY LIFE STORY” by JULIAN TEMPLE

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Vanessa Mangiavacca

Translation by: Emanuela Ismail

Guest director of the 33rd edition and inspiration for the poster of the following edition (which image is a remake of a 1986 Absolute beginners’ scene), by the time, Julien Temple has become a regular guest at Torino Film Festival. Her name also appears in the ongoing edition within the section Festa Mobile: main character of her last film is Graham McPerson, best known as Suggs, The Madness’ frontman and one of the most important exponents of the 70’s and 80’s British ska scene.

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“MY LIFE STORY” DI JULIAN TEMPLE

Guest director della 33esima edizione ed ispirazione per la locandina di quella successiva (la cui immagine è una rielaborazione di una scena di Absolute beginners del 1986), Julien Temple è ormai ospite fisso al Torino Film Festival. Il suo nome compare anche nell’edizione in corso per la sezione Festa Mobile: protagonista del suo ultimo film è Graham McPerson, in arte Suggs, frontman dei Madness, istituzione del panorama ska britannico a cavallo tra gli anni Settanta ed Ottanta. Continua la lettura di “MY LIFE STORY” DI JULIAN TEMPLE

“EN ATTENDANT LES BARBARES” by EUGÈNE GREEN

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Martina Bonfiglio

Translation by: Valeria Alfieri

En attendant les barbares is a simple, minimalistic movie that succeeds to deeply inspect the characters’ fears; fears that mirror those of most people in the modern world. It follows a fairy-tale journey, in which the present time is mixed with an indefinite time where wizards, knights and ghosts live.

The movie was created during a workshop involving a group of actor held by the director in Tolouse; this sense of genuine craftsmanship, of experimentation, is highlighted by the backstage photos shown at the beginning of the movie.

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“EN ATTENDANT LES BARBARES” DI EUGÈNE GREEN

Un film essenziale e minimale che riesce a indagare nel  profondo le paure dei personaggi. Paure che rispecchiano i timori del mondo moderno. Un viaggio fiabesco, in cui la contemporaneità si mischia a un tempo non ben definito da cui riemergono maghi, cavalieri e fantasmi. En attendant les barbares nasce da un laboratorio con un gruppo di attori tenuto dal regista a Tolosa; e questo spirito di genuina artigianalità, di sperimentazione, viene sottolineato dalle foto di backstage mostrate all’inizio del film.  Continua la lettura di “EN ATTENDANT LES BARBARES” DI EUGÈNE GREEN

“A FÁBRICA DE NADA” by PEDRO PINHO

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Lucia Grosso

Translation by: Cristina Di Bona

In Lisbon, struggling with the economic crisis, the workers of an elevator factory have to fight the closing of the plant. They planned its occupation and ended up running a factory without managers, suddenly vanished. A period of inactivity begins. All workers wait for the end of their work shift, standing in front of machines off.

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“A FÁBRICA DE NADA” DI PEDRO PINHO

In una Lisbona soffocata dalla crisi economica, gli operai di un fabbrica di ascensori si trovano a dover lottare contro la chiusura dello stabilimento. Dopo l’organizzazione di un’occupazione, il gruppo si ritrova solo con la fabbrica da gestire in autonomia, poiché i dirigenti spariti da un giorno all’altro. Cominciano così un periodo di completa inattività in cui gli operai in abiti da lavoro attendono vicino ai loro macchinari spenti che finisca il turno per poter tornare a casa.

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“LORELLO E BRUNELLO” by Jacopo Quadri

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Andrea Venuti

Translation by: Federica Franzosi

Pianetti di Sovana, in Maremma, Tuscany. The two wins Lorello and Brunello Biondi manage the family’s farm, and their days are marked by hard work. Farming life is a far cry from the urban reality, in which work shifts and holidays do not exist. It is a life of sacrifice, threatened by the menacing global market.

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“LORELLO E BRUNELLO” di Jacopo Quadri

Pianetti di Sovana, Maremma Toscana. I gemelli Lorello e Brunello Biondi gestiscono la fattoria di famiglia, e le loro giornate sono scandite dal duro lavoro; la vita contadina è lontana anni luce dalla realtà urbana, in cui turni e ferie non esistono; è una vita di sacrifici su cui incombe minaccioso il mercato globale. Continua la lettura di “LORELLO E BRUNELLO” di Jacopo Quadri

“Dark River” by Clio Barnard

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Ottavia Isaia

Translation by: Emanuela Ismail

Clio Barnard writes and directs Dark River, a movie about past traumas never expelled that haunt Alice (Ruth Wilson) when she returns to the family farm after fifteen years of absence and the recent lost of her father, Richard. To (not) welcome her there is her brother Joe (Mark Stanley),  who makes immediately clear he has not forgiven her for not coming back home earlier despite the constant requests of the head of the family; both of them, for different reasons, aim to obtain the rent of the land, but their projects for the farm seem incompatible.

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“Dark River” di Clio Barnard

Clio Barnard scrive e dirige Dark River, un film su traumi del passato mai esorcizzati che tormentano Alice (Ruth Wilson) nel momento del ritorno alla fattoria di famiglia dopo quindici anni di assenza e la recente morte del padre Richard. Qui a (non) accoglierla c’è il fratello Joe (Mark Stanley), che mette in chiaro da subito di non averla perdonata per non essere tornata prima nonostante le continue richieste del capofamiglia; entrambi, per ragioni diverse, puntano ad ottenere l’affitto della terra e i loro progetti per la fattoria sembrano inconciliabili.

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“Chronicles of the Time of Troubles” by Vladymir Eysner

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Elio Sacchi

Translation by: Emanuela Ismail

Chronicles of the Time of Troubles portrays the confusing and troubled period of the transition from URSS to Russia, from 1989 to 1991. The perestrojka is considered a tragic and complex time, made of deep changes that rock the society. The documentary of the Russian director Vladymir Eysner, investigates the social developments that made this era so difficult, without defining the tragic events that led to the fall of the Berlin’s Wall and the dissolution of URSS.

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“Chronicles of the Time of Troubles” di Vladymir Eysner

Chronicles of the Time of Troubles ritrae il periodo confuso e travagliato del passaggio dall’URSS alla Russia, dal 1989 al 1991. La perestrojka rappresenta un’epoca tragica e complessa, di profondi cambiamenti che sconvolgono la società. Il documentario del regista russo Vladymir Eysner, senza delineare i tragici avvenimenti che portano dalla caduta del muro di Berlino fino alla dissoluzione dell’URSS, indaga i processi sociali che rendono quest’epoca così difficile. Continua la lettura di “Chronicles of the Time of Troubles” di Vladymir Eysner

“Kiss and Cry” by Chloé Mahieu and Lila Pinell

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Gianmarco Perrone

Translation by: Cristina Di Bona

Kiss and Cry, the second work of Chloé Mahieu and Lila Pinell balances reality and fiction. It is a fiction film, the evolution of one of their previous projects: the documentary Boucle piqué, a 2012 medium- length film about a group of  ice skaters and their coach, during a summer stage.

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Il magazine delle studentesse e degli studenti del Dams/Cam di Torino