«What are you doing? Are you sleeping at this time? No. I’m dreaming.».
If we could see with a painter’s eye Mimmo Calopresti’s portrait of one of Italy’s most beloved and most brilliant designers, it would appear to us as a chiaroscuro. This docu-fiction alternates between reality and fiction, past and present, the protagonist’s extensive cultural background and the abandonment of his studies. A duality that converges, in the end, in the construction of a great character, a down-to-earth dreamer: “I live in a dream. My dream is coming true: to be Gianni Versace.”
Se potessimo vedere con l’occhio di un pittore il ritratto che Mimmo Calopresti realizza di uno degli stilisti italiani più amati e più geniali, esso ci apparirebbe come un chiaroscuro. Un docu-fiction che alterna la realtà e la finzione, il passato e il presente, l’ampio bagaglio culturale del protagonista e l’abbandono degli studi. Una dualità che converge, in fondo, nella costruzione di grande personaggio, un sognatore con i piedi per terra: «Io vivo in un sogno. Il mio sogno si sta realizzando: essere Gianni Versace».