Archivi tag: in evidenza

THE EDGE OF DAYBREAK DI TAIKI SAKPISIT

La sezione Incubator del TFF39 presenta il primo lungometraggio del regista thailandese Taiki Sakpisit. Partendo da un neo sul collo, passando al corpo di una bimba in fin di vita, fino ad arrivare ad un candido vestito bianco, il regista realizza il gelido affresco di un’inquietudine profonda trasformandola in pura poesia.

Continua la lettura di THE EDGE OF DAYBREAK DI TAIKI SAKPISIT

“RIEN À FOUTRE” DI JULIE LECOUSTRE ED EMMANUEL MARRE

Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre presentano fuori concorso il loro primo lungometraggio, una storia che si muove lungo un doppio binario: la rappresentazione quasi documentaristica degli assistenti di volo di compagnie low-cost e l’analisi introspettiva della protagonista, che non riesce a elaborare un lutto.  

Continua la lettura di “RIEN À FOUTRE” DI JULIE LECOUSTRE ED EMMANUEL MARRE

“GROSSE FREIHEIT” DI SEBASTIAN MEISE

Un fiammifero che si accende nella completa oscurità. Questo è il simbolo su cui si regge Grosse Freiheit / Great Freedom, film diretto da Sebastian Meise in concorso al Torino Film Festival, che a Cannes ha vinto il Premio della Giuria nella sezione Un Certain Regard, e che verrà presentato dall’Austria come candidato agli Oscar 2022. Sguardi mantenuti nel tempo e tocchi evidenziati da inquadrature ravvicinate scandiscono il film del regista austriaco, insieme a sentimenti espressi tramite passaggi di sigarette, messaggi nascosti nelle pagine forellate di una Bibbia e parole taciute. 

Continua la lettura di “GROSSE FREIHEIT” DI SEBASTIAN MEISE

COMING HOME IN THE DARK DI JAMES ASHCROFT

“Le stanze di Rol”, sezione parallela del TFF39 dedicata al cinema di genere, si apre con Coming home in the dark che fin dall’inizio mette in guardia lo spettatore. La famiglia Hoaganraad, in gita in un isolato tratto di costa neozelandese, si imbatte in due misteriosi vagabondi, e il dubbio è subito posto: questo incontro è stato minuziosamente pianificato o non è altro che un crudele scherzo del destino?

Continua la lettura di COMING HOME IN THE DARK DI JAMES ASHCROFT

“SI PUDIERA DESEAR” ALGO BY DORA GARCIA

Article by Alice Ferro

Translated by Giulia Baldo

“Somos malas, podemos ser peores” We are evil, we can be even more evil.

The notes of a trumpet in the silence of a recording room seem to foretell the roar of an earthquake. This is how Dora Garcia’s documentary opens, almost concealing – albeit temporarily – the disruptive force of what it will be its main subject. Music is, indeed, the seed of this work, whose title is the Spanish translation of “Wenn ich mir was wünschen dürfte”, a song by the German composer Friedrich Holländer… if I could desire something. The delicate recording sessions alternate with the intense images of the feminist movement’s fights, which have overwhelmed Mexico City for five years. The disappointment and the unheard suffering of women have been going on for so long that the sadness, the vulnerability derived from abandonment have transformed in shield and sword at the same time. This is what the song communicates, echoing for the entire duration of the film.

Mexico, torn apart by femicides and continuous disappearings, is the centre of a global plague, of a social emergency which has to be narrated as the product of a centuries-old culture and not as the result of few, isolated cases. “Every minute of every week they kidnap our friends, they kill our sisters” sing the women of Mexico City, showing their green handkerchiefs in support of legal abortion or the colourful signs which symbolize, one by one, the rights they claim. The march is irrepressible, it permeates the city and then resolves itself into destruction: the only weapon these women have left in order to be heard. It is through union that the individual vulnerabilities interweave in a defence network which allows women and little girls to reclaim the street, a place so ordinary, and yet almost prohibited to the one who walks alone. And it is precisely to those lonely women that the chants are addressed: “You are not alone”, “If they touch one, we will all answer”, “Yes, I believe you”.

Continua la lettura di “SI PUDIERA DESEAR” ALGO BY DORA GARCIA

“MOLOCH”, DI ALEKSANDR SOKUROV

Moloch (1999), Taurus (2001), Il Sole (2005), Faust (2011). Quando Aleksandr Sokurov fa riferimento alla sua tetralogia, anche solo alludendovi fuggevolmente, in un istante comprendiamo che non possono esservi dubbi: si tratta di un unico organismo estetico. Complesso, ma unitario. Un corpus coerente, inscindibile nelle sue singole parti. La follia di Hitler, la malattia di Lenin, la de-divinizzazione di Hirohito: tutte fluiscono l’una nell’altra, convergendo, coadiuvate dalla putrescenza di Faust. Un’epopea della deformazione e del collasso – fisico e ideologico a un tempo – che, paradossalmente, fa corpo.

Continua la lettura di “MOLOCH”, DI ALEKSANDR SOKUROV

“JANE PAR CHARLOTTE” DI CHARLOTTE GAINSBOURG

«Riprenderti con la videocamera è solo una scusa per guardarti», dice Gainsbourg a Birkin, con quel suo tono dolce e pacato, in una delle prime scene di Jane Par Charlotte, film presentato in anteprima alla 74ª edizione del Festival di Cannes – e riproposto al TFF39 nella sezione Surprise. Il film oltrepassa subito i freddi confini del documentario biografico assumendo la forma di una conversazione intima e sensibilmente viva tra madre e figlia, dove lo iato tra queste due identità (così come quello tra biografia e autobiografia) si fa sempre più labile, fino a coinvolgere anche Joe, la figlia più piccola di Charlotte.

Continua la lettura di “JANE PAR CHARLOTTE” DI CHARLOTTE GAINSBOURG

“DER MENSCHLICHE FAKTOR” BY RONNY TROCKER

Article by Valentina Velardi

Translated by Giulia Baldo

«I have the impression that the more massive our communication is, and the more we consume points of view and opinions, the more superficial that communication gets». This is how Ronny Trocker comments on the subject of his film which, by observing the reactions of the different members of what seems to be the perfect German family  – educated, wealthy and bilingual – following a little break-in at their beach house, examines human relationships and the dynamics, often disfunctional, underlying them.

Continua la lettura di “DER MENSCHLICHE FAKTOR” BY RONNY TROCKER

“ITALIA, IL FUOCO E LA CENERE” DI OLIVIER BOHLER E CÉLINE GAILLEURD

Italia, il fuoco e la cenere si presenta come un viaggio poetico e onirico attraverso le dive, i fantasmi, le luci e le ombre del cinema muto italiano. Ne esplora l’essenza più materica, avvicina la propria lanterna alla carne, ai corpi, alle spalle scoperte nella penombra, agli sguardi penetranti, alle convulsioni febbrili delle dive. La componente erotica è centrale: il cinema faceva tremare i benpensanti, nelle sale buie permetteva a donne e uomini di mescolarsi. L’esplorazione cinematografica diventa esplorazione storica e dipinge la realtà di un paese in continuo mutamento, dalle scene pompose e splendenti alla decadenza e all’abisso del fascismo che si avvicinano inesorabili.

Continua la lettura di “ITALIA, IL FUOCO E LA CENERE” DI OLIVIER BOHLER E CÉLINE GAILLEURD

“LIEVITO” DI CYOP&KAF

Il duo di street artist napoletani Cyop&kaf torna al cinema con un nuovo documentario, dopo il premiato Il segreto (2013), presentato alla 31esima edizione del Torino Film Festival. Il nuovo film, Lievito, è il risultato di una riflessione ventennale. Seguendo con la telecamera le giornate di una colonia estiva, un laboratorio teatrale all’interno di uno spazio museale e un dojo di judo, i registi si interrogano sulle pratiche educative, partendo dal grado zero della relazione allievo-maestro.

Continua la lettura di “LIEVITO” DI CYOP&KAF

“IL MUTO DI GALLURA” BY MATTEO FRESI

Article by Gaia Verrone

Translated by Benedetta Di Fiore

Inspired by true events narrated in the homonymous novel by Enrico Costa of 1884, Il muto di Gallura is the only Italian feature film in competition at TFF 39. In mid-nineteenth-century Sardinia, a feud broke out between two Gallura families, triggering a conflict that lasts for several years, through a chain of reciprocal wrongs. In the name of the ancient and sacred law of retaliation, 70 people are killed, many by the hand of a deaf-mute boy, Bastiano Tarsu.

Continua la lettura di “IL MUTO DI GALLURA” BY MATTEO FRESI

“THE DAY IS OVER” BY QI RUI

Article by Laura Anania

Translated by Stefania Frassetto

On his cinematographic debut, Qi Rui proposes in the Contest section Torino 39 the touching story of Zhang Jixiang (Li Yingchun), a twelve-year-old girl running from an oppressive and suffocating world. The main character lives in an extremely poor little town in the Chinese mountains, when, one day, she becomes her classmates’ target as she is falsely accused of stealing.

Continua la lettura di “THE DAY IS OVER” BY QI RUI

“FEATHERS” DI OMAR EL ZOHAIRY

In concorso alla trentanovesima edizione del Torino Film Festival è stata presentata l’opera prima del regista egiziano Omar El Zohairy: una veemente critica all’egemonia maschilista da cui è segnata la società egiziana che, acquistando toni sempre più assurdi, sfocia in una dark comedy dall’umorismo lugubre.

Continua la lettura di “FEATHERS” DI OMAR EL ZOHAIRY

“TROMPERIE” DI ARNAUD DESPLECHIN

«Il luogo in cui non si mente», per Emmanuel Carrère, è la letteratura (Yoga, Adelphi, 2021). Desplechin non adatta il più influente scrittore francese contemporaneo, bensì traspone uno dei più importanti autori americani recentemente scomparso, Philip Roth. Se Carrère parte dalla propria vita e inventa per farne trasparire il senso, Roth-Desplechin fanno esattamente l’opposto: usano la finzione per raggiungere l’autenticità dei sentimenti dei personaggi, riproponendo così l’annosa questione sullo statuto della relazione tra arte e vita.

Continua la lettura di “TROMPERIE” DI ARNAUD DESPLECHIN

EASTWOOD & EASTWOOD

I cinquant’anni di carriera di Clint Eastwood sono l’oggetto del documentario Clint Eastwood: A Cinematic Legacy firmato Gary Leva e commissionato dalla Warner Bros. Leva ha ricostruito sullo schermo la lunga carriera di uno degli ultimi grandi registi classici del cinema americano, passando per la molteplicità dei generi che ha affrontato e per un’analisi del suo metodo di lavoro. Montaggio invisibile, autenticità del racconto e personaggi che diventano eroi per caso sono l’emblema del cinema di Eastwood. 135 minuti in cui ripercorriamo la sua carriera, dal suo debutto televisivo alle collaborazioni con Siegel e Leone, dalle prime esperienze di regia fino a oggi.

Continua la lettura di EASTWOOD & EASTWOOD

TRA INTERPRETI E SCHERMO: LE MASTERCLASS DEL TFF DEDICATE ALL’ATTORE

Sembra che il cinema non viva fuori dallo schermo. Appare come una chimera che esiste solo nel momento in cui la si guarda; invece, dietro ogni film c’è un gruppo organico ed eterogeneo che lavora incessantemente per portare la magia, finalmente, di nuovo in sala. Attraverso tre Masterclass dedicate alla figura dell’attore nella cornice del Torino Film Festival, si è costruito un interessante punto di incontro tra la recitazione e le figure che vi gravitano intorno, regalando un approfondimento sui mestieri trasversali che accompagnano gli interpreti nei loro percorsi di crescita.

Continua la lettura di TRA INTERPRETI E SCHERMO: LE MASTERCLASS DEL TFF DEDICATE ALL’ATTORE

“CLARA SOLA” DI NATHALIE Álvarez Mesén

Clara è onesta, priva di filtri e condizionamenti. Ha un legame viscerale con il suo corpo, con gli altri, col sesso, con la natura. Santa in grado di guarire i malati, bambina nel corpo di una donna di 42 anni, adulta senza vincoli morali, subisce la stretta conservativa di una società religiosa, quella costaricana, in cui un matriarcato aggressivo ricalca l’ottusa violenza patriarcale. Nathalie Álvarez Mésen, in concorso alla 39esima edizione TorinoFilmFestival, presenta un’opera prima che è un progetto d’arte cinematografica. Con un background da attrice mimica, la regista forgia un film “tattile” costruito sulla poesia del gesto e de linguaggio corporeo. Di qui la scelta felice di Wendy Chinchilla Araya, danzatrice contemporanea, nel ruolo di protagonista. Una performance, la sua, modellata sulla capacità di comunicare con i sensi e con la pelle. Le parole non bastano a tradurre gli impulsi primordiali che danzano in Clara. Il corpo può.

Continua la lettura di “CLARA SOLA” DI NATHALIE Álvarez Mesén

“BULL” BY PAUL ANDREW WILLIAMS

Article by Davide Gravina

Translated by Eléna Bellino

“If I survive, I’ll kill you all”. Bull (Neil Maskell), addressing his enemies, who were once his family, utters these words which would belong in the banal prologue to a classic revenge movie. The British director, however, astonishes the audience of Torino Film Festival ’39 and presents an extraordinary work which finds its essence not in the unexpected and desperate need for revenge but in a ruthless search for salvation.

Continua la lettura di “BULL” BY PAUL ANDREW WILLIAMS

“UNDEAD VOICES” DI MARIA IORIO E RAPHAËL CUOMO; “È SOLO A NOI CHE STA LA DECISIONE” DI ISABELLA BRUNO

Un film amatoriale in Super 8mm del 1975, abbandonato nella cantina della regista per anni, deteriorato gravemente dall’umidità del lago vicino al quale vive: questo è il punto di partenza di Undead Voices, il documentario di Maria Iorio e di Raphaël Cuomo che si propone di riportare in vita il film femminista Donne emergete! di Isabella Bruno. La storia di Donne emergete! è quella di molti film del cinema femminista militante: «Non c’è stato sufficiente interesse verso la loro conservazione, sono state considerate opere non degne» commenta la curatrice e storica Annamaria Licciardello, sottolineando come questa problematica si aggiunga al già esiguo numero di femministe che si sono cimentate nella regia in questo periodo storico. «Si trattava di ragazze giovani che non avevano i mezzi per fare cinema, a loro volta mantenute a distanza, come ancora avviene, da tutto ciò che è tecnico-scientifico o tecnologico, e quindi di dominio maschile». È stato prodotto così poco e di quel poco si conserva una minima parte: «C’è un vero e proprio buco nella storia» aggiunge Licciardello.

Continua la lettura di “UNDEAD VOICES” DI MARIA IORIO E RAPHAËL CUOMO; “È SOLO A NOI CHE STA LA DECISIONE” DI ISABELLA BRUNO

“EL PLANETA” DI AMALIA ULMAN

L’artista multidisciplinare Amalia Ulman debutta in concorso al TTF 39 con il suo primo lungometraggio El planeta, già presentato al Sundance Festival del 2021. Il micro-budget e una piccola troupe composta da cinque persone rendono questo esordio un esperimento che rievoca il cinema indipendente statunitense degli anni ’90.

Continua la lettura di “EL PLANETA” DI AMALIA ULMAN