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GIUSEPPE PICCIONI, PREMIO MARIA ADRIANA PROLO 2021

Il riconoscimento intitolato a Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo Nazionale del Cinema, quest’anno è stato assegnato a Giuseppe Piccioni. Un premio alla carriera, alla memoria dei suoi film, alle battaglie silenziose che questi hanno saputo raccontare.

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JOANNA HADJITHOMAS e KHALIL JOREIGE

Il cinema di Joanna Hadjithomas e Kalil Joreige – a cui la trentanovesima edizione del Torino Film Festival dedica una personale e una masterclass entrambe curate da Massimo Causo – può essere compreso tra l’inizio e la fine del loro percorso artistico e cinematografico, ovvero tra le cartoline dei titoli di testa del loro primo lungometraggio, Around the Pink House (Al Bayt Al Zaher, 1999), e la scatola, archivio audio-visivo del ricordo e della memoria che, corpo estraneo e così personale, apre Memory Box (2021). Tra questi due estremi, all’interno della cornice più generale della storia del Libano, della sua distruzione e della sua ricostruzione, si apre una lunga e complessa riflessione sul cinema, sullo statuto dell’immagine e, in particolare, dell’immagine-memoria.

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“LOS PLEBES” BY EDUARDO GIRALT ED EMMANUEL MASSU’

Article by Luca Delpiano

Translated by Lorenzo Papa

Los plebes, the documentary presented in TFF’s “The rooms of Rol” section, dives into the intimacy of young millennial sicarios who roam Sinaloa, Mexico, at the service of drug traffickers, showing their passions and hopes for the future. And, by dwelling on these budding assassins’ use of social media to recount their double lives, the story tries to question the media and offers a profound reflection on death.

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“ANOTHER BRICK ON THE WALL” DI ZHANG NAN

Nel 1977 in Cina, pochi mesi dopo la caduta di Mao Tse-tung e il successivo riassemblamento del Partito Comunista Cinese, una valle poco distante dalla città-prefettura di Tangshan, nella provincia dello Hebei, viene sommersa per creare una diga artificiale che possa rifornire d’acqua la vicina grande città. Sott’acqua, però, non finiscono solo le case e i negozi sgomberati, ma anche un intero tratto della Grande Muraglia, il monumento che più di ogni altro, forse, caratterizza la Cina agli occhi del mondo. Quarant’anni dopo la costruzione della diga, alcuni abitanti locali, constatando la miseria delle condizioni di una porzione della Muraglia sulle alture circostanti, decidono di mettere su un’operazione di restauro atta a donare nuovo lustro al millenario monumento.

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“JANE PAR CHARLOTTE” BY CHARLOTTE GAINSBOURG

Article by Lisa Cortopassi

Translated by Federica Maria Briglia

«Filming you with the camera is just an excuse to watch you», says Gainsbourg Birkin, with a sweet and quiet tone, during one of the first scenes of Jane Par Charlotte. The movie premiered at the 74th edition of Cannes Film Festival and was proposed again at the TFF39 in the “Surprise” section. It immediately crosses the cold boundaries of the biographic documentary, taking the form of an intimate and very lively conversation between mother and daughter. There lies the hiatus between these two identities which, like the hiatus between biography and autobiography, becomes more and more ephemeral, until it involves also Joe, Charlotte’s youngest daughter.

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“GROSSE FREIHEIT” BY SEBASTIAN MEISE

Article by Giulia Seccia

Translated by Elena Soldà

A match that lights up in complete darkness. This is the symbol on which Grosse Freiheit / Great Freedom, a film directed by Sebastian Meise in competition at the Torino Film Festival stands. It won the Jury Prize in the Un Certain Regard section in Cannes, and it will be presented by Austria as an Oscar candidate 2022.

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“FEATHERS” BY OMAR EL ZOHAIRY

Article by Michelangelo Morello

Translated by Benedetta Di Fiore and Rebeca Tirgovetu

The first work by Egyptian director Omar El Zohairy was presented in competition at the 39th edition of Torino Film Festival. The film is a vehement criticism of the male domination of Egyptian society which leads to a dark comedy with gloomy humour, acquiring increasingly absurd tones.

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“BLOOD ON THE CROWN” BY DAVIDE FERRARIO

Article by Marco Ghironi

Translated by Francesca Schiavello

June 7th, 1919: the small nation of Malta refuses to be dominated again by the British Empire, reaffirming the desire for independence. And among the city’s ravines, the roofs of the houses and the squares of the island off the coast of Sicily, blood begins to flow when the British commence firing and begin to impose their law.

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“ALONERS” BY HONG SEONG-EUN

Article by Valentina Velardi

Translated by Mattia Prelle

Jina (Geong Seung-yeon), an exemplary employee in a credit card company’s call centre, is a bashful and reserved girl, strictly attached to her habits and to the peaceful succession of places and acts that mark her days, which she divides between her little apartment and the workplace.

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“TASTE” BY LÊ BAO

Article by Annaisa Quarto

Translated by Francesca Luna Lombardo

Premiered in the Encounters section of the last Berlinale, where it won the Special Jury Prize, Taste, the first feature film by Vietnamese director Lê Bao arrives at TFF39 in the Out-of-Competition/TFLAB section.

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“INMERSIÓN” DI NICOLÁS POSTIGLIONE

La gita in barca di un padre insieme alle sue due figlie si trasformerà presto in un incubo. È questa la semplice premessa su cui si costruisce Inmersión, lungometraggio d’esordio del regista cileno Nicolás Postiglione che indaga ciò che c’è sotto la superficie dei suoi personaggi. «È un peccato non venga più nessuno qui»  commenta il padre osservando con nostalgia i luoghi in cui è cresciuto, ora apparentemente disabitati. Eppure, l’equilibrio precario dei tre protagonisti è definitivamente sconvolto proprio dall’incontro con alcuni naufraghi che, accolti a bordo dell’imbarcazione, iniziano a destare nel padre il timore che le loro vite siano in serio pericolo.

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TORINO 39 CORTI

Il Torino Film Festival nell’ultimo biennio ha dato nuova linfa alla categoria dei cortometraggi, rientrati in competizione ufficiale dalla scorsa edizione e quest’anno protagonisti di una interessante novità. Ognuno dei dodici film selezionati da Daniele De Cicco, infatti, ha accompagnato uno dei lungometraggi in concorso durante le rispettive proiezioni nei giorni del festival. Un segnale di attenzione e rispetto verso una pratica sempre più viva in Italia e che ritrova la sua centralità nella rassegna torinese.

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“LOS PLEBES” DI EDUARDO GIRALT ED EMMANUEL MASSU’

Los plebes, il documentario presentato nella sezione “Le stanze di Rol” del TFF, s’immerge nell’intimità dei giovani sicari millennial che vagano per Sinaloa, in Messico, al servizio dei narcotrafficanti, mostrandone le passioni e le speranze per il futuro. E, soffermandosi sull’uso che questi assassini in erba fanno dei social network per raccontare la loro doppia vita, la storia problematizza i media e offre una profonda riflessione sulla morte.

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“LUZ VIAJE OSCURO” BY TIN DIRDAMAL, EVA CADENA

Article by Niccolò Buttigliero

Translated by Mattia Prelle

A 64 minutes and 1.700 kilometers long train trip that swings between light and darkness, plumbing a metaphysical Vietnam. It moves through the 17th parallel – the most bombed place in the world – and the Ruc settlement, a population who fans the holy fire whose extinction would cause the extinction of the world too.

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BETWEEN PERFORMERS AND SCREEN: TFF’S MASTERCLASSES DEDICATED TO THE ACTOR

Article by Sara Longo

Translated by Stefania Frassetto

It may seem like cinema does not live off-screen. It appears like a chimera that exists only when you are looking at it; but that is not true: behind every film there is an organic and heterogeneous group of people working non-stop to bring back the magic, finally, to the theatres. Through the three Masterclasses dedicated to the figure of the actor in the setting of the Turin Film Festival, it was possible to create an interesting confluence of acting and the figures that gravitate around it, offering an in-depth analysis on the several field jobs that support the performers throughout their growth.

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“BLOOD ON THE CROWN” DI DAVIDE FERRARIO

7 giugno 1919: la piccola nazione di Malta decide di non abbassare nuovamente la testa a favore dell’Impero britannico, ribadendo la propria voglia di indipendenza. E tra gli anfratti cittadini, i tetti delle case e le piazze dell’isoletta al largo della Sicilia, comincia a sgorgare il sangue quando gli inglesi imbracciano le baionette e cominciano a imporre la loro legge.

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“ALONERS” DI HONG SEONG-EUN

Impiegata modello nel call center di una compagnia di carte di credito, Jina (Gong Seung-yeon) è una ragazza schiva e riservata, saldamente ancorata alle proprie abitudini, al placido susseguirsi di luoghi e gesti che scandiscono le sue giornate, divise tra il suo piccolo appartamento di ringhiera e il luogo di lavoro.

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