Messi and Maud non si è sempre chiamato così. Quando è stato presentato al Toronto International Film Festival (TIFF), si intitolava La Holandesa. Solo in seguito l’agente ha deciso di cambiare il titolo per il mercato internazionale. Ma per la regista Marleen Jonkman la sua opera resterà sempre La Holandesa. Ed è proprio intorno a una donna olandese che ruotano le vicende di questa pellicola. Continua la lettura di “MESSI AND MAUD” di MARLEEN JONKMAN
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“TITO E GLI ALIENI” by PAOLA RANDI
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Giorgia Bertino
Translation by: Valeria Tutino
“In space, every particle has a voice”: Paola Randi, director of Tito e gli alieni, chooses science fiction as a testing ground to start telling the story of an unusual family. Anita, impatient 16 year old, and her brother Tito, 7 year old and already a perfect ragamuffin who knows his own, after the death of both their parents, are entrusted to their uncle (an intense Valerio Mastandrea), ex professor and now scientist in crisis holed up in Nevada desert.
“BARRAGE” di LAURA SCHROEDER
Se andaste a vedere Barrage senza sapere ancora che Lolita Chammah è la vera figlia di Isabelle Huppert, vi trovereste meravigliati nel notare la netta somiglianza tra le due attrici, che nel film interpretano a loro volta i ruoli di figlia e madre. Continua la lettura di “BARRAGE” di LAURA SCHROEDER
“BARRAGE” by LAURA SCHROEDER
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Sofia Nadalini
Translation by: Laura Cocco
If you would like to watch the movie ”Barrage” without knowing that Lolita Chammah is Isabelle Huppert’s daughter, you would be surprised to see the resemblance between the two actresses. In the movie, as in the real life, they are mother and daughter.
Continua la lettura di “BARRAGE” by LAURA SCHROEDER
“BEAST” by MICHAEL PEARCE
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Lucia Grosso
Translation by: Valeria Alfieri
In the Island of Jersey, Great Britain, young Moll is torn between two ways of living: the one where she is trapped by her family societal norms, and the carefree, ruleless one of her lover Pascal. This situation is framed by a series of murders that have been following one another throughout the years and that will invade the already troubled life of the protagonist. Continua la lettura di “BEAST” by MICHAEL PEARCE
“BEAST” di MICHAEL PEARCE
Sull’isola di Jersey, Gran Bretagna, la giovane Moll è in bilico tra due vite. Quella intrappolata nelle convenzioni sociali della sua famiglia e quella libera e priva di regole del suo amante Pascal. Il tutto contornato da una serie di delitti che si susseguono da diversi anni sull’isola e che faranno bruscamente irruzione nella già turbolenta quotidianità della protagonista. Continua la lettura di “BEAST” di MICHAEL PEARCE
“LET THE SUMMER NEVER COME AGAIN” by ALEXANDRE KOBERDIZE
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Maria Cagnazzo
Translation by: Melissa Borgnino
A wind instrument played with uncertainty takes us into a blurred and just as uncertain world.
Let the Summer Never Come Again is entirely filmed with an old mobile phone, and the low quality of the images hits us with astounding force from the very beginning. The director is intentionally vague, forcing us to stay in the dark without clearly showing what is really going on. But we do not need to see well in order to understand the distress that pours out from every single sequence. This is the style of the author, which pervades the entire movie.
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“LET THE SUMMER NEVER COME AGAIN” di ALEXANDRE KOBERDIZE
Uno strumento a fiato suonato con incertezza ci apre la porta di un mondo sfocato, anch’esso incerto.
Let the Summer Never Come Again è interamente girato con un cellulare di vecchia generazione e la scarsa qualità dell’immagine emerge fin dall’inizio in maniera imponente. Il regista ricerca l’imprecisione, e noi siamo costretti a non sapere, a non poter osservare pienamente ciò che ci viene mostrato. Non c’è bisogno di vedere bene per capire il disagio che trasuda da ogni sequenza: è questa la poetica di cui è intriso il film.
Continua la lettura di “LET THE SUMMER NEVER COME AGAIN” di ALEXANDRE KOBERDIZE
“NELLA GOLENA DEI MORTI FELICI” by MARCO MORANDI
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Vanessa Mangiavacca
Translation by: Federica Franzosi
The theatre fills up with ears of wheat, but they are not those of the wheat fields in Cotignola (a town in Romagna, on the banks of the Senio river) that are seen on screen during the screening of the film, but they are being distributed to cinema-goers while they are waiting to get in. “It’s a documentary, but it’s not a documentary”. Ten minutes are enough for us to understand: the rural atmosphere will very soon change into a surreal and dreamlike vibe.
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“NELLA GOLENA DEI MORTI FELICI” di MARCO MORANDI
La sala si riempie di spighe, ma non sono quelle dei campi di grano di Cotignola (comune romagnolo sul fiume Senio) che appaiono sullo schermo durante la proiezione del film, bensì quelle che vengono distribuite agli spettatori durante l’attesa. «È un documentario, ma non è un documentario». Ci bastano una decina di minuti per comprendere: l’atmosfera contadina si tingerà ben presto di note surreali ed oniriche. Continua la lettura di “NELLA GOLENA DEI MORTI FELICI” di MARCO MORANDI
“TESNOTA – CLOSENESS” by KANTEMIR BALAGOV
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Ottavia Isaia
Translation by: Cristina Di Bona
In his first feature film, presented at the Turin Film Festival in the section Festa Mobile, Balagov tells, in some of its aspects, an autobiographical story, opened and closed by the signs that introduce the film. Nalchik, a little village in the Northern Caucasus, 1988: the life of a quiet Jewish family changes when the David (Veniamin Kats) and his girlfriend Lea are kidnapped. A high price is requested for ransom. This film wonders what a family would decide to sacrifice to save one of its members.
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“TESNOTA – CLOSENESS” di KANTEMIR BALAGOV
Al suo esordio con un lungometraggio, presentato al Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile, Kantemir Balagov sceglie di raccontare una storia a tratti autobiografica, aperta e chiusa da cartelli con cui si presenta ed introduce il film: 1998, siamo nel paesino di Nalchik, nel nord del Caucaso, dove la vita tranquilla di una famiglia ebrea viene sconvolta quando il figlio David (Veniamin Kats) e la fidanzata Lea vengono rapiti. Il riscatto richiesto è molto alto, e il film si interroga su cosa una famiglia possa decidere di sacrificare per il bene di uno dei componenti.
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“Pagine nascoste” di Sabrina Varani
Per scrivere il suo nuovo libro, la scrittrice Francesca Melandri compie una lunga ricerca tra Italia ed Etiopia, sul passato di suo padre Franco durante la dittatura fascista, trovando in lui una persona profondamente razzista che, una volta finita la guerra, ha preferito eliminare dalla memoria la sua connivenza con il regime. Nell’indagine sul genitore, però, la scrittrice si imbatte inevitabilmente in racconti collettivi riguardanti la guerra d’Etiopia, che scopre essere stata una delle pagine più violente della storia italiana. Continua la lettura di “Pagine nascoste” di Sabrina Varani
“PAGINE NASCOSTE” by SABRINA VARANI
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Elio Sacchi
Translation by: Valeria Tutino
To write her new book, the writer Francesca Melandri does a thorough research between Italy and Ethiopia on the past of her father Franco during the fascist dictatorship, and despite he was a racist, once the war ended, he preferred to delete from his memory his affiliation to the regime. In the investigation on the parent however, the writer comes across collective stories of the war of Ethiopia, one of the most violent pages of Italian history. Continua la lettura di “PAGINE NASCOSTE” by SABRINA VARANI
“FIRSTBORN” by AIK KARAPETIAN
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Dario Grande
Translation by: Emanuela Ismail
After The Man with the Orange Jacket, the Latvian director Aik Karapetian comes back to the TFF with a disturbing, psychological thriller able to worm its way into the darkest depths of your mind. Continua la lettura di “FIRSTBORN” by AIK KARAPETIAN
“FIRSTBORN” di AIK KARAPETIAN
Il regista lettone Aik Karapetian, dopo The Man with the Orange Jacket, ritorna nuovamente al TFF con un angosciante thriller psicologico capace di insinuarsi nelle più oscure profondità della mente. Continua la lettura di “FIRSTBORN” di AIK KARAPETIAN
“MOST BEAUTIFUL ISLAND” di ANA ASENSIO
Una serie di giovani, belle donne riprese – spiate – nel loro viavai quotidiano per le strade affollate di New York. In questa sequenza d’apertura, lo sguardo della macchina da presa, il nostro sguardo, suggerisce che una qualsiasi di loro potrebbe essere protagonista della storia. Ad una qualsiasi di loro il futuro potrebbe riservare ciò che, invece, ha in serbo per Luciana, immigrata spagnola nella città dove i sogni si realizzano, o almeno dovrebbero, secondo l’”American Dream”.
Continua la lettura di “MOST BEAUTIFUL ISLAND” di ANA ASENSIO
“MOST BEAUTIFUL ISLAND” by ANA ASENSIO
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Dora Bugatti
Translation by: Valeria Alfieri
A series of young beautiful women who are being filmed – spied on – during their everyday life in the crowded streets of New York. This is the opening scene, during which the camera, that represents our gaze, suggests than any one of them could be the main character of the story. Any one of them could be subjected to what the future holds, instead, for Luciana, a Spanish immigrant living in the city where dreams come true. Or at least they should, according to the “American Dream”.
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“FINDING YOUR FEET – RICOMINICIO DA ME” by RICHARD LONCRAINE
Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale
Article by: Giuseppe Battaglia
Translation by: Melissa Borgnino, Federica Franzosi
The 35th edition of TFF has finally opened its doors to visitors with the showing of the film that was chosen as the unfortunate inaugural movie. It is unfortunate because, as it is always the case, this film had the responsibility of leading the way for the other ones the festival has in store, as usual drawing from a very disparate pool of genres.
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“FINDING YOUR FEET – RICOMINICIO DA ME” di RICHARD LONCRAINE
Il 35° TFF ha finalmente aperto i battenti con la proiezione del film scelto per l’ingrato ruolo di pellicola inaugurale. Ingrato poiché, come sempre accade, a questo film è stata assegnata la responsabilità di fare da apripista alle proiezioni che questo festival ha in serbo, come sempre attingendo dai più disparati generi.
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