In Avemmaria, what stands out is not the story, but a perspective: that of a man who, on the threshold of fatherhood, realises he cannot move forward without coming to terms with the child he once was. This insight gave rise to Fortunato Cerlino’s directorial debut, presented at the 43rd Turin Film Festival. The work naturally weaves together two periods of life, building a continual debate between the adult Felice, the director’s alter ego – played by Salvatore Esposito – and the young Felice, played by Mario Di Leva.
In Avemmaria quel che emerge non è la storia, ma uno sguardo: quello di un uomo che, alla soglia della paternità, capisce di non poter andare avanti senza fare i conti con il bambino che è stato. Da questa intuizione nasce l’esordio alla regia di Fortunato Cerlino, presentato al 43° Torino Film Festival. L’opera intreccia con naturalezza due tempi della vita, costruendo un confronto continuo tra il Felice adulto, alter ego del regista – interpretato da Salvatore Esposito – e il Felice giovane, a cui dà il volto Mario Di Leva.
In concorso nella sezione “Giornate degli Autori” alla settantasettesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Spaccapietre dei fratelli De Serio porta sul grande schermo una storia dall’attualità spiazzante e insieme in grado di attraversare trasversalmente tempi diversi, collocandosene al di fuori: una storia assoluta. Ambientato nelle periferie pugliesi dei nostri giorni, il film si addentra nei soprusi di un caporalato senza tempo, che oggi come ieri violenta la dignità dell’uomo. L’inesorabile movimento di discesa negli inferi di questa realtà si compie nel film con un andamento talmente naturale da turbare, come uno scivolamento che inevitabilmente conduca alla scoperta di un orrore sempre maggiore.
Il magazine delle studentesse e degli studenti del Dams/Cam di Torino
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.