Archivi tag: torino film festival

“UN NATALE A CASA CROCE” BY PUPI AVATI

Article by Elisa Gnani

Translation by Federica Riccardi

The memory of Benedetto Croce’s last Christmas serves, in Pupi Avati’s film, as a pretext to illustrate the biography of one of the greatest key players of Italian history. From political depth to talent in studies, from the vocation for freedom to philosophical vision, the documentary – presented out of competition at the forty-second edition of the Turin Film Festival – opens up an original glimpse into the life of the Italian philosopher and senator.

Continua la lettura di “UN NATALE A CASA CROCE” BY PUPI AVATI

“UN NATALE A CASA CROCE” DI PUPI AVATI

Il ricordo dell’ultimo Natale vissuto da Benedetto Croce è, nel film di Pupi Avati, il pretesto per raccontare la biografia di uno dei più grandi protagonisti della Storia italiana. Dallo spessore politico al talento negli studi, dalla vocazione alla libertà alla visione filosofica, il documentario – presentato fuori concorso alla quarantaduesima edizione del Torino Film Festival – apre uno squarcio originale sulla vita del filosofo e senatore italiano.

Continua la lettura di “UN NATALE A CASA CROCE” DI PUPI AVATI

“DISSIDENT” BY STANISLAV GURENKO AND ANDRII ALF’EROV

Article by Emidio Sciamanna

Translation by Vittorio Cavalli

The Kyiv of 1968, depicted by Stanislav Gurenko and Andrii Alf’erov in Dissident, is not a vibrant urban symphony like the avant-garde Berlin of Walter Ruttmann, but a grey, oppressive sprawl of streets and buildings constantly hit by a violent and unrelenting rain, a ghost of the Soviet Union that looms, heavy and suffocating, over the shoulders of the Ukrainian population. In the dissonant flow of a city in motion, the dreams, anxieties, and illusions of individuals abandoned to their fate intertwine, tormented by solitude and in perpetual conflict between a peaceful struggle for independence and a burning desire for rebellion.

Continua la lettura di “DISSIDENT” BY STANISLAV GURENKO AND ANDRII ALF’EROV

“DISSIDENT” DI STANISLAV GURENKO E ANDRII ALF’EROV

La Kiev del 1968 rappresentata da Stanislav Gurenko e Andrii Alf’erov in Dissident non è una vitale sinfonia urbana come la Berlino avanguardista di Walter Ruttmann, ma un cinereo agglomerato di strade ed edifici costantemente colpiti da una pioggia violenta e incessante, spettro dell’Unione Sovietica che aleggia, oppressiva, sulle spalle del popolo ucraino. Nel flusso disarmonico di una città in movimento si intrecciano i sogni, le angosce e le illusioni di individui abbandonati a loro stessi, tormentati dalla solitudine e in perenne conflitto tra una pacifica lotta per l’indipendenza e un ardente desiderio di ribellione.

Continua la lettura di “DISSIDENT” DI STANISLAV GURENKO E ANDRII ALF’EROV

“LES BARBARES” BY JULIE DELPY

Article by Emidio Sciamanna

Translation by Giuditta Portaro

What is racism for you? Behind this simple question posed to elementary school’s children, centuries of discrimination and prejudices can hide, reiterated by the fear of the unknown, of what is unfamiliar or what, due to ignorance and dullness, one fears to know. However, the pure and innocent gaze of children tends to observe the world differently from adults, turning a frequently disappointing reality into the most imaginative and idyllic of fairy tales. It is precisely with the classic “once upon a time” that Julie Deply’s Les Barbares begins: a play, a ruthless farce around which twirl characters bordering on the surreal, grotesque masks of contemporary society.

Continua la lettura di “LES BARBARES” BY JULIE DELPY

“LES BARBARES” DI JULIE DELPY

Che cos’è secondo te il razzismo? Dietro una semplice domanda rivolta a dei bambini di una scuola elementare si possono nascondere secoli di discriminazioni e pregiudizi reiterati dalla paura dell’ignoto, di ciò che non si conosce o che, per ignoranza e ottusità, si teme di conoscere. Gli sguardi puri e innocenti dei bambini tendono tuttavia ad osservare il mondo in modo diverso rispetto agli adulti, trasformando una realtà spesso deludente nella più fantasiosa ed idilliaca delle favole. Ed è proprio con il classico “c’era una volta” che inizia Les Barbares di Julie Delpy: uno spettacolo teatrale, una farsa spietata attorno alla quale volteggiano dei personaggi al limite del surreale, maschere grottesche della società contemporanea.

Continua la lettura di “LES BARBARES” DI JULIE DELPY

“IN ULTIMO” BY MARIO BALSAMO

Article by Davide Lassandro

Translation by Giorgia Mazzù

A white corridor. A blinding, almost divine light. A choir of voices that seem to emanate from the beyond. Mario Balsamo introduces the Anemos hospice in Turin in his latest documentary, In ultimo—a concise yet poignant title that encapsulates the mission pursued with care and dedication by the hospice staff: guiding individuals toward understanding their illness and embracing that condition in which we all stand as equals. Every shot is overexposed and prolonged, a deliberate choice that transports the viewer into a suspended, timeless dimension entirely removed from ordinary reality.

Continua la lettura di “IN ULTIMO” BY MARIO BALSAMO

“IN ULTIMO” DI MARIO BALSAMO

Un corridoio bianco. Una luce accecante, quasi divina. Un coro di voci che sembrano provenire dall’aldilà. Mario Balsamo presenta così l’Anemos di Torino nel suo ultimo documentario, In ultimo, un titolo conciso ma efficace nel descrivere una missione che gli operatori dell’hospice perseguono con premura e dedizione: condurre le persone verso l’elaborazione della malattia e l’accettazione di quella condizione di fronte alla quale siamo tutti uguali. Tutte le inquadratura sono sovraesposte e prolungate, una scelta che trasporta lo spettatore in una dimensione sospesa, senza tempo e completamente estranea alla realtà ordinaria.

Continua la lettura di “IN ULTIMO” DI MARIO BALSAMO

“L’AMORE CHE HO” BY PAOLO LICATA

Article by Marilina Rita Monzo

Translation by Irene Pezzini

L’amore che ho (The love I’ve got) by Paolo Licata, presented at the 42nd Torino Film Festival, celebrates Rosa Balisteri, an emblematic voice of Sicily and a symbol of social struggle and resistance. The film, based on the novel of the same name by Luca Torregrossa – the singer’s nephew – goes beyond merely recounting her musical career, but it also fully explores her personal battles and the most private and painful moments of her life.

Continua la lettura di “L’AMORE CHE HO” BY PAOLO LICATA

“L’AMORE CHE HO” DI PAOLO LICATA

L’amore che ho di Paolo Licata, presentato al 42° Torino Film Festival, celebra la figura di Rosa Balistreri, voce emblematica della Sicilia e simbolo di lotta e resistenza sociale. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Luca Torregrossa, nipote della cantante, non si limita al racconto della carriera musicale, ma esplora con intensità le battaglie personali e i momenti più intimi e dolorosi della sua vita.

Continua la lettura di “L’AMORE CHE HO” DI PAOLO LICATA

“NERO” BY GIOVANNI ESPOSITO

Article by Carlotta Profico

Translation by Silvia Matera

After committing a robbery, a bandit discovers he has extraordinary powers that will lead him to choose whether to save himself or others. In an era seemingly dominated by selfishness, Nero, the directorial debut of well-known actor Giovanni Esposito, focuses on sacrifice and caring for others.

Continua la lettura di “NERO” BY GIOVANNI ESPOSITO

“NERO” DI GIOVANNI ESPOSITO

Dopo aver compiuto una rapina, un bandito scopre di avere poteri straordinari che lo porteranno a dover scegliere se salvare sé stesso o gli altri. In un’epoca che sembra dominata dall’egoismo, Nero, l’esordio alla regia del noto attore Giovanni Esposito, pone l’accento sul sacrificio e la cura dell’altro.

Continua la lettura di “NERO” DI GIOVANNI ESPOSITO

“KASA BRANCA” BY LUCIANO VIDIGAL

Article by Romeo Gjokaj

Translation by Aurora Monteleone

The passing trains offer something unexpectedly precious to young Dé (Big Jaum). The movement of the carriages, their metallic and continuous rhythm, evokes the flow of life. For this reason, whenever he feels the need, Dé climbs the bridge overlooking the tracks with his grandmother Almerinda (Teca Pereira), who suffers from Alzheimer’s. Thus, both can silently watch the trains pass beneath them, giving themselves the illusion of being above their problems, if only for a brief moment.

Continua la lettura di “KASA BRANCA” BY LUCIANO VIDIGAL

“KASA BRANCA” DI LUCIANO VIDIGAL

Il passaggio dei treni offre qualcosa di inaspettatamente prezioso al giovane Dé (Big Jaum). Il movimento dei vagoni, il loro ritmo metallico e continuo, ricordano il moto della vita; per questo motivo, quando ne sente il bisogno, Dé sale sul ponte che si affaccia sui binari insieme alla nonna Almerinda (Teca Pereira) malata di Alzheimer. Così, entrambi possono osservare in silenzio i treni scorrere sotto di loro, illudendosi di trovarsi al di sopra dei propri problemi, almeno per qualche istante. 

Continua la lettura di “KASA BRANCA” DI LUCIANO VIDIGAL

“WITHOUT BLOOD” BY ANGELINA JOLIE

Article by Tommaso Del Latte

Translation by Martina Bigi

With the movie Without Blood, it is clear that civil battles are still the focal point of Angelina Jolie’s directorial career. However, the result fails to achieve the emotional and narrative depth one might expect. Based on a novel by Turin-born writer Alessandro Baricco, the film promises to delve into the psyche of the characters, who are scarred by the violence of the war, but its occasional abstract approach and the lack of genuine emotional development make it an intellectual exercise rather than a truly engaging experience.

Continua la lettura di “WITHOUT BLOOD” BY ANGELINA JOLIE

“WITHOUT BLOOD” DI ANGELINA JOLIE

Con Without Blood, Angelina Jolie continua a fare delle battaglie civili il centro della sua carriera da regista; tuttavia, il risultato non riesce a raggiungere la profondità emotiva e narrativa che ci si aspetterebbe. Tratto dal romanzo dello scrittore torinese Alessandro Baricco, il film promette di esplorare la psiche dei protagonisti segnati dalla violenza della guerra, ma il suo approccio a tratti astratto e la mancanza di un vero sviluppo emotivo lo rendono più un esercizio intellettuale che un’esperienza realmente coinvolgente.

Continua la lettura di “WITHOUT BLOOD” DI ANGELINA JOLIE

“PARADIS PARIS” BY MARJANE SATRAPI

Article by Ludovico Franco

Translation by Federica Riccardi

Through the metropolitan network of Paris, the most faithful companion of human life roams about: death. Having become famous with Persepolis, Marjane Satrapi – illustrator and cartoonist even before being a director – assigns the role of absolute protagonist to the Grim Reaper in her latest film. In all its forms and declinations, we see her disrupt the lives of different characters, woven into a vast plot whose interweavings slowly emerge.

Continua la lettura di “PARADIS PARIS” BY MARJANE SATRAPI

“PARADIS PARIS” DI MARJANE SATRAPI

Nel reticolo metropolitano di Parigi, si aggira la più fedele compagna della vita umana: la morte. Diventata celebre con Persepolis, Marjane Satrapi – illustratrice e fumettista ancor prima che regista – assegna alla Grande Mietitrice il ruolo di assoluta protagonista del suo ultimo film. In tutte le sue forme e declinazioni, la vediamo sconvolgere le esistenze di diversi personaggi, cuciti in una vasta trama di cui pian piano emergono gli intrecci.

Continua la lettura di “PARADIS PARIS” DI MARJANE SATRAPI

“TENDABERRY” BY HALEY ELIZABETH ANDERSON

Article by Brigitta Mariuzzo

Translation by Martina Perrero

Tendaberry explores the signs that time, as it passes, leaves on our lives and the environment that sourrounds us. These marks may be tangible and visible to anyone, or they may manifest themselves in a less obvious way and remain in the background of our daily lives.

Continua la lettura di “TENDABERRY” BY HALEY ELIZABETH ANDERSON

“TENDABERRY” DI HALEY ELIZABETH ANDERSON

Tendaberry esplora le tracce che il tempo, scorrendo, lascia sulle nostre vite e sull’ambiente che ci circonda. Questi segni possono essere tangibili e visibili a chiunque, oppure possono manifestarsi in modo meno evidente e restare sullo sfondo della nostra quotidianità. 

Continua la lettura di “TENDABERRY” DI HALEY ELIZABETH ANDERSON