Archivi categoria: Torino Film Festival

“HABITAT – NOTE PERSONALI” DI EMILIANO DANTE

Si apre la sezione del TFF Italiana Doc con Habitat – Note personali, con cui Emiliano Dante ritorna al Festival dopo aver esordito cinque anni fa con Into the Blue.

Il suo obiettivo è sempre lo stesso:  mettere in scena il dramma dell’Aquila. Protagonisti sono lo stesso regista e i suoi due ex compagni di tenda: Alessio e Paolo. Emiliano vive in una delle abitazioni del Progetto C.A.S.E. ed è fidanzato con Valentina che invece vive ancora nella sua casa originaria; Alessio  fa l’agente immobiliare e vive con Gemma in una casa dall’affitto bassissimo perché ex terremotata e circondata dalle macerie; infine Paolo, diventato pittore dopo la strage, non sa cosa aspettarsi dal domani e dalla nascita della figlia.

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“WHIPLASH” DI DAMIEN CHAZELLE

Sfondo nero, assolo di batteria. Campo lungo su un ragazzo che si sta esercitando in una stanza in fondo al corridoio. La macchina da presa lentamente si avvicina.

È così che inizia Whiplash di Damien Chazelle. Il ragazzo in fondo al corridoio è Andrew (Miles Teller) e il suo obiettivo è quello di diventare uno dei più grandi batteristi del secolo. Non è un tipo modesto, ma d’altronde per tenere testa a Terence Fletcher (J. K. Simmons), l’insegnante che dirige la jazz band dello Shaffer Conservatory, il più prestigioso d’America, ci vuole stoffa, spina dorsale e soprattutto talento. Fletcher è infatti famoso per i suoi metodi d’insegnamento poco ortodossi: tirare uno schiaffo o un piatto in faccia a uno studente non è infatti una prassi inusuale nella sua classe. In caso di polemiche ha la giustificazione sempre pronta: Charlie “Bird” Parker non sarebbe diventato un grandissimo sassofonista se durante una sessione di prove, quando era ancora giovane, Jo Jones, un famoso batterista jazz, non gli avesse tirato, appunto, un piatto in faccia, per rendergli l’idea di quanto ancora potesse migliorare. Fletcher è fermamente convinto che una persona dotata di talento non si farebbe scoraggiare dai suoi folli metodi. A dirigere è bravo qualunque coglione, cazzo basta muovere le dita a tempo, io sono qui per spingere le persone oltre le loro aspettative”.

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“GEMMA BOVERY” DI ANNE FONTAINE

Normandia, Francia. Una coppia di novelli sposi si trasferisce in un piccolo paese in cerca di pace, serenità e tutte le altre promesse della vita di campagna. Lei si chiama Gemma, Gemma Bovery (Gemma Arterton), pronuncia all’inglese. La monotona vita del loro vicino di casa, il panettiere Martin Joubert (Fabrice Luchini), viene improvvisamente sconvolta dall’arrivo di quella che potrebbe essere l’incarnazione della suo personaggio letterario preferito. La fantasia del fornaio si scatena: come non leggere nel nome, nei modi e persino nel destino della donna un fantasma dell’eroina di Flaubert?

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“MAGIC IN THE MOONLIGHT” DI WOODY ALLEN

 

Ancora una volta Woody Allen ci porta nella nella Francia degli anni Venti, ma anziché a Parigi,in Costa Azzurra.

Wei Ling Soo è il più celebre mago del momento, ma tolte le vesti di illusionista è Stanley Crawford (Colin Firth), un giovane inglese un po’ arrogante che nutre molta avversione per chi si vanta di avere doti particolari da medium. Un amico di vecchia data, Howard, lo convince a recarsi in Francia per conoscere e smascherare la giovane e bella “veggente” Sophie Baker (Emma Stone). Riuscirà Stanley a sbugiardare la ragazza? Quello che succede nella residenza Catledge è una vera e propria serie di eventi magici che coinvolgerà tutti i personaggi.

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“IL GABINETTO DEL DR. CALIGARI” DI ROBERT WIENE

Caligari: ieri come oggi

Il Torino Film Festival non è solamente anteprime ed esordienti ma anche celebrazioni di grandi classici della storia del cinema: la kermesse è da sempre attenta al panorama internazionale e quest’anno ha scelto di omaggiare la cinematografia tedesca proponendo tre titoli cardine del cinema d’Oltralpe.

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CALIGARI: TODAY, AS EVER

 

Article by: Fabio Olivetti and Davide Bertolino

Translation by: Giulia Miolo

Besides the screenings of previews and first works, the Turin Film Festival also celebrates the classics of cinematographic history. The film exhibition has always had a special consideration for the international review; this year it has decided to pay homage to the German cinematography by promoting three of its most relevant films.

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“PRIKLYUCHENIE” – “ADVENTURE” DI NARIMAN TUREBAYEV

Nella monotonia delle Notti Bianche

Le uova della colazione, il suono del cacciaspiriti all’uscita di casa, la preparazione del té, le dormite su tre sedie durante il turno di lavoro scandiscono le giornate di Marat, giovane guardiano notturno. In Priklyuchenie – Adventure c’è ben poco di avventuroso: gli avvenimenti della vita del protagonista si ripetono in una ritualità scandita da poche immagini, utili per comprendere la sua solitudine.

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“DIPLOMATIE” – “DIPLOMACY. UNA NOTTE PER SALVARE PARIGI” DI VOLKER SCHLÖNDORFF

Dopo anni di assenza, Volker Schlöndorff, uno dei massimi esponenti del Nuovo Cinema tedesco, ritorna nelle sale italiane con Diplomacy – Una notte per salvare Parigi, adattamento di una pièce teatrale di Cyril Gely. Dopo La mer à l’aube, il regista tedesco porta sullo schermo un episodio realmente accaduto durante la Seconda guerra mondiale.

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“OGNI MALEDETTO NATALE” DI LUCA VENDRUSCOLO, GIACOMO CIARRAPICO E MATTIA TORRE

Gli autori di Boris Luca Vendruscolo, Giacomo Ciarrapico,  Mattia Torre ci offrono una visione del Natale come festa delle tenebre destinata a finire in tragedia, come se la legge di Murphy si scatenasse ostinatamente ogni anno sempre il medesimo (e maledetto) giorno.

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“BIG SIGNIFICANT THINGS” DI BRYAN REISBERG

“World’s largest cedar bucket”, il più grande secchio di cedro del mondo. Così si apre Big Significant Things, un film che racconta il viaggio di un ragazzo di ventisei anni che sembra evadere dal suo futuro. Ad attenderlo a San Francisco è la sua ragazza, di cui non conosciamo il volto, ma solo la voce che sentiamo dalle loro continue telefonate.

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Una performance di Josephine Decker

La straordinaria performance diretta dall’artista newyorkese Josephine Decker inaugura la nuova collaborazione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (da anni attenta alla promozione di giovani artisti contemporanei e alla contaminazione di linguaggi tra le arti) con il Torino Film Festival, che a riconoscimento del nuovo legame le ha intitolato il 2º Premio del Concorso (7000 euro).

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32ND TORINO FILM FESTIVAL PRESS CONFERENCE

Article by: redazione DAMS
Translation by: Licia Ficulle, Carla Cristina Loddo, Giulia Magazzù, Paola Pupella

Emanuela Martini is a practical person, focused on the substance of things and not interested in any glamour related to the festival. This is partially why the 32nd edition of the Torino Film Festival has suffered some financial cuts, does not have any big acclaimed stars, nor a red carpet or a godmother of the festival. (although there will be an anti-godmother: Anna Mazzamauro). Therefore, this attitude will perfectly match the personality of the new festival director, who proves to be capable of making these cuts her strong point and an opportunity to prove that, other than films, everything is boredom

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