Archivi tag: festa mobile

“Wexford Plaza” by Joyce Wong

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Elena Golzio

Translation by: Federica Betti, Ilaria Loiacono

Sadness and loneliness are the denominators in common of Betty and Danny, the two main characters of the movie.

Betty is an overweight girl that works in a permanently empty mall of the ‘60s as night security guard.

Continua la lettura di “Wexford Plaza” by Joyce Wong

“Wexford Plaza” di Joyce Wong

La tristezza e la solitudine sono i denominatori comuni dei due personaggi principali del film, Betty e Danny. 

Betty, la protagonista del film, è una ragazza sovrappeso che ha trovato lavoro come guardia addetta alla sicurezza notturna in un centro commerciale degli anni ’60. Un luogo perennemente vuoto. Continua la lettura di “Wexford Plaza” di Joyce Wong

“Hele sa hiwagang hapis” (“A Lullaby to the Sorrowful Mystery”) by Lav Diaz

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Andrea Bagnasco

Translation by: Silvia Cometti, Miriam Todesco

When watching an eight-hour movie, the story starts vanishing in one’s mind, what one remembers of the past gets blurred, preventing him from linking all the points, what one may think about the future becomes little by little unsure and one finds himself lost, tightly attached to the present and to this monumental film by Lav Diaz.

Continua la lettura di “Hele sa hiwagang hapis” (“A Lullaby to the Sorrowful Mystery”) by Lav Diaz

“Hele sa hiwagang hapis” (“A Lullaby to the Sorrowful Mystery”) di Lav Diaz

Quando guardi un film di 8 ore tutto è strano, dopo un po’ la storia svanisce dalla tua testa, quello che ricordavi del passato è annebbiato impedendoti di ricollegare tutti i punti, quello che puoi pensare del futuro diventa poco a poco incerto e ti ritrovi perso e aggrappato al presente e a questo monumentale film di Lav Diaz.

Continua la lettura di “Hele sa hiwagang hapis” (“A Lullaby to the Sorrowful Mystery”) di Lav Diaz

“Ilegitim” (“Illegitimate”) di Adrian Sitaru

Ilegitim è un film del regista rumeno Adrian Sitaru – presentato al Berlino Film Festival e vincitore del Golden Duke dell’Odessa Film Festival – che mette in scena con estrema delicatezza il tema dell’incesto tra un fratello e una sorella gemelli.

Dramma corale e familiare, il film narra di Victor, medico vedovo con un passato ingombrante da delatore antiabortista ai tempi della dittatura. Una colpa gravissima che spacca la famiglia quando questa verità viene a galla durante un pranzo: Victor avrebbe impedito a molte donne di abortire sia per far rispettare la legge sia per ragioni etiche personali. Continua la lettura di “Ilegitim” (“Illegitimate”) di Adrian Sitaru

“Nessuno ci può giudicare” di Steve Della Casa e Chiara Ronchini

Il primo elemento che si nota in un film è il titolo e in questo caso è interessante osservare come venga estesa a una generazione intera l’affermazione “nessuno mi può giudicare”, che negli anni ’60 identificava la cantante Caterina Caselli, per la sua giovinezza e per il suo essere donna rockettara, e la sua amatissima canzone. Queste ebbero un successo tale da oscurare l’interpretazione originale della star americana Gene Pitney e da generarne un film.

Continua la lettura di “Nessuno ci può giudicare” di Steve Della Casa e Chiara Ronchini

“La loi de la jungle” (“Struggle for Life”) di Antonin Peretjatko

Nella mia esperienza di spettatrice, i film francesi, di solito, sono o molto seri o molto poco seri (e in senso buono in entrambi i casi, sempre secondo il mio punto di vista). La loi de la jungle appartiene alla seconda categoria, non solo perché è una divertentissima commedia screwball (e non solo), ma anche perché assume toni fortemente parodistici e satirici verso un mondo, quello delle norme politiche ed economiche europee, estremamente burocratizzato, assurdo e folle, che non ha alcun contatto con la realtà.

Continua la lettura di “La loi de la jungle” (“Struggle for Life”) di Antonin Peretjatko

“Hymyilevä mies” (“The Happiest Day in the Life of Olli Mäki”) di Juno Kuosmanen

Nell’estate del 1962 il campione americano Davey Moore sfida, a Helsinki, il peso piuma Olli Mäki, che viene spinto dal suo ambizioso manager verso il titolo mondiale. Il peso piuma però è un ragazzo di campagna a cui non interessano i soldi, egli pensa in continuazione al suo grande amore Raji.

Continua la lettura di “Hymyilevä mies” (“The Happiest Day in the Life of Olli Mäki”) di Juno Kuosmanen

“Smrt u Sarajevu” (“Death in Sarajevo”) di Danis Tanovic

 

“Il XX secolo inizia e finisce a Sarajevo” spiega un intervistato ad una giornalista durante una diretta tv sulla terrazza dell’Hotel Europa.

Siamo a Sarajevo, cento anni dopo la morte di Francesco Ferdinando e la città, la nazione e l’Europa si preparano ai festeggiamenti.

L’Hotel Europa, storico punto di riferimento della città, ospita le diplomazie europee per l’evento. La struttura versa in grossi guai economici, ed il direttore non paga lo staff da oltre due mesi. Ora, i lavoratori, vogliono manifestare la loro situazione davanti agli occhi dell’Europa, costringendo il direttore a chiedere aiuto alla malavita locale per intimidirli.

Continua la lettura di “Smrt u Sarajevu” (“Death in Sarajevo”) di Danis Tanovic

“Absolutely Fabulous – The Movie” di Madie Fletcher

Edina e Patsy sono due donne che cercano di rilanciare la loro carriera nello spietato mondo della moda, ma si macchiano inaspettatamente del crimine massimo: spingono per errore Kate Moss nel Tamigi e la supermodella non riemerge. Il mondo la crede ormai morta e le due subiscono umiliazioni di ogni genere, incluso anche l’essere accusate di omicidio e diventare di conseguenza il bersaglio mediatico di tutto il mondo. Il successo tanto sognato e desiderato arriverà, con loro grande sorpresa. Absolutely Fabulous è l’adattamento cinematografico dell’omonima serie tv della BBC, che oltre alle protagoniste Jennifer Sauders e Joanna Lumley e alla Moss, conta nel cast star del mondo della moda come Lara Stone, Daisy Lowe, Alexa Chung e Stella McCartney.  Costruito e sviluppato sui due personaggi principali, il film in poco più di un’ora ricrea il mood divertente e stravagante che contraddistingue il prodotto della BBC.

Continua la lettura di “Absolutely Fabulous – The Movie” di Madie Fletcher

“Romeo and Juliet” by Kenneth Branagh

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Annagiulia Zoccarato

Translation by: Silvia Cometti, Miriam Todesco

After last year success of Hamlet, played by Benedict Cumberbatch, the Torino Film Festival and the British theatre are united once again (Nexo Digital is responsible for distribution in Italy). This year, it’s time for another classic Shakespearean play: Romeo and Juliet. The tragedy of the star-crossed lovers has been adapted in many forms during the years: from Zeffirelli’s classic to the colourful Romeo + Juliet by Baz Luhrmann; set among Puerto Ricans in New York and in Nazis Prague. This year, the audience had the opportunity of tasting the London theatre scene of last season, thanks to the production of Romeo and Juliet, as staged by The Kenneth Branagh Theatre Company, the theatre company founded by the famous actor.

Continua la lettura di “Romeo and Juliet” by Kenneth Branagh

“Romeo and Juliet” di Kenneth Branagh

Dopo il successo dell’Hamlet di Benedict Cumberbatch lo scorso anno, ritorna il connubio tra il Torino Film Festival e il teatro londinese, distribuito in Italia da Nexo Digital. Quest’anno tocca a un altro grande classico del teatro shakespeariano: Romeo e Giulietta. La tragedia degli amanti sfortunati è stata oggetto negli anni di numerosissimi adattamenti: dal classico di Zeffirelli al colorato Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann; dall’ambientazione tra i portoricani di New York a quella nella Praga nazista. Al Festival di quest’anno gli spettatori hanno potuto avere un assaggio del panorama teatrale londinese della scorsa stagione con la produzione di Romeo and Juliet messa in scena da The Kenneth Branagh Theatre Company, compagnia teatrale del celebre attore inglese.

Continua la lettura di “Romeo and Juliet” di Kenneth Branagh

“Sadie” di Craig Goodwill

Il Torino Film Festival è all’inizio e nel programma emerge subito il primo film che farà scandalo: Sadie di Craig Goodwill.
Durante il tour promozionale di un suo libro in Italia, la scrittrice in erba Sadie Glass incontra il suo ex amante Alex, che la convince a seguirlo assieme a un’enigmatica ragazza di nome Francesca in una villa immersa nella campagna piemontese. Qui Sadie dovrà affrontare i demoni del suo passato, restando coinvolta in un surreale gioco di omicidi e tradimenti.

Continua la lettura di “Sadie” di Craig Goodwill

“Sono Guido e non Guido” di Alessandro Maria Buonomo

Esordisce sul grande schermo Alessandro Maria Buonomo, uno dei sette professionisti della Elianto Film, con il suo primo lungometraggio Sono Guido e non Guido, un geniale mockumentary in cui si ritrovano gli elementi propri del documentario, con tanto di sigla di Superquark in sottofondo, mescolati all'animazione stilizzata, il tutto innervato da una forte ironia.


Il personaggio principale è il torinese Guido Catalano, scrittore, poeta e cabarettista, coinvolto in una vicenda surreale che si adatta perfettamente al suo personaggio, una rockstar sex symbol, simpatico però farabutto, in grado di coinvolgere, di spettacolo in spettacolo, un pubblico sempre maggiore. Eppure non sembra essere solo questo: dalle poesie scaturiscono una malinconia e un malessere che non gli appartengono. 

Quelle parole sono infatti di suo fratello Armando Catalano.

Continua la lettura di “Sono Guido e non Guido” di Alessandro Maria Buonomo

“Marie et les naufragés” (“Marie and the Misfits”) di Sébastien Betbeder

Una commedia divertente dal retrogusto agrodolce che racconta la storia di un triangolo d’amore dai risvolti stravaganti alla Wes Anderson, ma con la comicità leggera della commedia francese. È questa la squisita ricetta che propone Sébastien Betbeder in Marie et les naufragés, un film deliziosamente anticonvenzionale, che parte dalla commedia per farne qualcosa di più complesso: si ride parecchio, questo è certo, ma la comicità delle singole situazioni porta sempre ad una riflessione sulla complessità della vita e dei rapporti umani.

Continua la lettura di “Marie et les naufragés” (“Marie and the Misfits”) di Sébastien Betbeder

Sully by Clint Eastwood

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Marco Bellani

Translation by: Silvia Cometti, Miriam Todesco

Almost ten years after “Gran Torino”, Clint Eastwood is back with another means of transport as a vehicle of ideas, stories, values. Then, it was a legendary Ford, symbol of national identity and anti-racism; now, it is the Airsways 1549 scheduled flight, driven by Captain Chelsey Sullenberger. Or, more simply and tenderly, it is like a “Cactus” flown by Sully in New York’s skies as if it were a kite.

Continua la lettura di Sully by Clint Eastwood

“Sully” di Clint Eastwood

A quasi dieci anni di distanza da Gran Torino, Clint Eastwood torna a utilizzare un mezzo di trasporto come veicolo di concetti, storie, valori. Là era una leggendaria Ford, simbolo di identità nazionale e anti-razzismo, qui è il volo di linea Airsways 1549 pilotato dal comandante Chelsey Sullenberger. O più semplicemente, e teneramente, un “Cactus” nei cieli di New York lanciato da Sully come fosse un aquilone.

Continua la lettura di “Sully” di Clint Eastwood

“The Dressmaker” di Jocelyn Moorhouse

1951. Dopo quasi vent’anni, Tilly (interpretata dall’attrice premio Oscar Kate Winslet) fa ritorno a Dungatar, luogo da cui era stata allontanata quando era solo una bambina in seguito ad un tragico evento, per occuparsi della madre Molly (interpretata dall’attrice Judy Davis). Il ritorno di Tilly genera turbamento tra gli abitanti. In un piccolo paese come Dungatar, sperduto nel nulla e circondato da immensi campi di grano, tutti conoscono tutti e ovviamente tutti sanno tutto di tutti.  Con il suo fascino e la sua eleganza Tilly, talentuosa stilista,  conquista gli sguardi di molti. Primo fra tutti, il sergente Farrat (interpretato da Hugo Weaving), un uomo per bene ma con un segreto: ama le stoffe, i tessuti, gli abiti e soprattutto le piume. Anche il giovane Teddy Mcswiney (Liam Hemsworth) rimane incantato dalla bellezza della giovane donna tanto da innamorarsi di lei. Ed infine le donne del villaggio, attratte dalle sue abilità sartoriali, iniziano a commissionarle numerosi abiti. Ma un ricordo sfocato tormenta Tilly e, lungo tutto il film, ella cerca di farlo riaffiorare nella memoria.

Continua la lettura di “The Dressmaker” di Jocelyn Moorhouse

“Hamlet” di Lyndsay Turner

 

Lo scorso 15 ottobre il National Theatre di Londra, consolidando una tradizione iniziata nel 2009, ha trasmesso in streaming la diretta della rappresentazione di Amleto con regia di Lyndsey Turner (produzione di Sonia Friedman) superando ogni suo record: 225.000 spettatori, 1.400 schermi in 25 paesi live e/o in lieve differita.  In Italia uscirà nelle sale il 19 e 20 aprile 2016, in occasione dell’anniversario della morte del drammaturgo inglese.
Ieri sera Hamlet è stato presentato da Emanuela Martini al Torino Film Festival: pochi posti liberi al Reposi e tantissimi giovani che si sono lasciati attrarre dalla storia immortale del principe danese.

Continua la lettura di “Hamlet” di Lyndsay Turner

Lamb di Ross Partridge

 

Il film “Lamb”, di Ross Partridge, è stato presentato nella sezione Festa Mobile al 33° Torino Film Festival.

lamb 5

Un uomo di mezza età, David Lamb, interpretato dallo stesso Partridge, dopo essere stato lasciato dalla moglie e aver assistito alla morte del padre, è preso dalla solitudine e entra in depressione.Nel parcheggio di un supermercato, per caso, incontra una bambina di undici anni, Tommie (Oona Laurence), anche lei sola, derisa dalle compagne e trascurata dai genitori. Tra i due nasce un sentimento ambiguo e fuori luogo che li porta a scappare insieme verso la vecchia casa del padre di David, spersa nelle praterie. Percorrono un lungo viaggio, si conoscono, imparano a fidarsi l’uno dell’altro, diventano complici; nulla intorno a loro è importante, sono come racchiusi in una bolla che li separa da tutto ciò che li circonda, presi nello scoprire questo nuovo sentimento. Al mondo esterno sono dedicati pochi momenti, pochi squarci di periferia americana e di natura vasta e selvaggia, come i cavalli che la bambina ha sempre sognato di vedere.

Lamb3

Ross Partridge traspone il romanzo omonimo di Bonnie Nadzam e con grande coraggio affronta un tema complicato da capire e da accettare, quale l’amore tra un uomo adulto e una bambina; un rapporto ambiguo, che lascia lo spettatore nella costante ansia che ci sia un risvolto violento nella storia; ma tra David e Tommie nasce un amore vero, al quale è difficile rinunciare.

Bravi nell’interpretazione gli attori protagonisti, Partridge e Laurence, che hanno saputo rendere al meglio e con grande espressività due personaggi sfaccettati e complessi. Frutto di una produzione indipendente, girato in soli diciotto mesi, il film ha una storia insolita e un po’ inquietante, ma narrata con delicatezza e sensibilità.

Lamb 2