«Come il ferro affila il ferro, così un uomo ne affila un altro»
Al suo ultimo anno di liceo, il promettente giocatore di football americano Dakota Riley (Jake Holley) sa perfettamente che la mattina la prima cosa che farà sarà andare ad allenarsi. L’obbiettivo dell’anno è arrivare preparato ad una stagione all’insegna di molteplici touch-down e continuare ad impressionare le sei università americane che hanno posato gli occhi su di lui e sul suo talento. Tutto appare perfettamente programmato in una routine accompagnata dalle pressanti aspettative di genitori, amici e compagni di squadra, finché la sua identità queer non inizia ad emergere ponendolo di fronte ad una scelta: negare a se stesso la verità o scendere a patti con chi è realmente.
I protagonisti dell’ultima commedia di Lucas Santa Ana non possono non ricordare gli amici riuniti attorno al tavolo di Perfetti Sconosciuti. In Luces Azules (Blue Lights), però, la caducità dei rapporti umani e i segreti non distruggono l’identità dei personaggi e la loro fiducia reciproca, bensì diventano occasione di crescita e sostegno.
Vincitore del Teddy Award 2023, All the Colours of the World are between Black and White è il primo film a tematica LGBTQ+ ad essere realizzato in Nigeria, paese in cui l’omosessualità può costare fino a 14 anni di carcere. Bambino lavora come rider e, quando non è in sella alla sua moto, si rilassa a casa, tra le attenzioni non corrisposte della bella Ifeyinwa e le litigate dei vicini in piena crisi matrimoniale. Sarà Bawa, proprietario di un negozio di scommesse con la passione per la fotografia, a rompere gli schemi della sua vita così tranquilla.
“I migliori adattamenti sono i migliori tradimenti”: con queste parole Philippe Besson, autore del romanzo Arrête avec tes mensonges, si rivolge ad Olivier Peyon, regista dell’omonimo film in concorso alla 38esima edizione del Lovers Film Festival. Un racconto a ritroso che ripercorre il primo amore del protagonista Stéphane, uno scrittore di successo ritornato al paese di origine. L’incontro con Lucas, il figlio del suo amato, risveglierà in lui i ricordi di un amore segreto, per anni tenuto in vita dai suoi racconti di finzione.
Un ragazzo vestito da sposa, seguito da due ideali damigelle, percorre la via di una piccola cittadina del Sudafrica, lasciandosi alle spalle ogni inibizione ed ogni pensiero di timore. Libero, balla e canta in armonia con il mondo che lo circonda. Con disinibizione e audacia guarda dritto in macchina, guarda gli spettatori e tutto sembra perfetto, proprio come le canzoni introduttive tipiche dei musical di Broadway. Al di là di un piccolo timore iniziale, il gesto di uscire in strada con quell’abito femminile, sembra solo una piccola sfida fra amici che non può avere risvolti amari, perché ogni cosa suona e balla armoniosamente. C’è aria di festa, di liberazione dagli schemi sociali, nella danza di quel del ragazzo vestito da sposa; si coglie l’apice della sua felicità e nulla potrebbe rovinare quel momento se non il clacson dell’automobile del prete del quartiere, che lo intima di tornare immediatamente a casa.
Eros e Thanatos, gioia e dolore, ironia e rabbia sono i binomi su cui si costruisce Sauvage, primo lungometraggio del regista Camille Vidal-Naquet, vincitore della menzione speciale nel concorso lungometraggi All The Lovers della 34ma edizione del Lovers Film Festival, precedentemente presentato nella Semaine de la critique della scorsa edizione del festival di Cannes.