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“The Crescent” by Seth A. Smith

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Roberto Guida

Translation by: Emanuela Ismail

A mother and her son, alone in a godforsaken house along a grey and sandy shore. It is always hard to deal with loss. Beth hopes that the peace of the beach could put life on a normal footing. She throws herself at the multiform and multicoloured abstractionism of her art, but she feels nothing anymore. Emotions are blown away, are lost in the sea that seems to hold everything to the headland, without leaving a way out. The two of them are contained in a dreamlike blaze in which the stranger presences come to life, threatening to separate them for an higher truth.

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“The Crescent” di Seth A. Smith

Una madre e suo figlio, soli in una casa dimenticata da Dio su una costa grigia e sabbiosa. È sempre dura superare un lutto. Beth spera che la calma della spiaggia possa riportare la normalità, possa essere un ritorno alla vita. Si lascia andare all’astrattismo multiforme e multicolore della sua arte ma ormai non sente più nulla. Le emozioni sono state spazzate via, si sono smarrite in quel mare che sembra trattenere ogni cosa nell’area del promontorio, senza lasciare via di fuga. I due sono circoscritti in un alone onirico nel quale le più strane presenze prendono vita, minacciando di separarli in nome di una verità superiore. Continua la lettura di “The Crescent” di Seth A. Smith

“The Man Who Invented Christmas – Dickens, L’uomo che inventò il Natale” by Bharat Nalluri

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Fabio Ferrari

Translation by: Valeria Tutino

In 1843, Charles Dickens enjoys of a vast reputation after the success of Oliver Twist. Sadly, three heavy flop send him on the verge of bankruptcy. Plagued by a deep creative crisis, Dickens founds inspiration again after a brief encounter with an old tightwad. With only six weeks to complete the new book, he starts to write what will become A Christmas Carol. During the writing process, the characters come to life, between advices and warnings, in front of the author that can finally deal with his troubled past, in particular his strained relationship with his father.

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“The Man Who Invented Christmas – Dickens, L’uomo che inventò il Natale” di Bharat Nalluri

Nel 1843 Charles Dickens gode di un’immensa fama in seguito al successo di Oliver Twist. Purtroppo tre pesanti flop lo spediscono sull’orlo della bancarotta. Afflitto da una profonda crisi creativa, Dickens ritrova l’ispirazione dopo il breve incontro con un vecchio taccagno. Con sole sei settimane a disposizione per completare il nuovo romanzo, inizia così a scrivere quello che diventerà Canto di Natale. Durante la stesura del libro, i personaggi “prendono vita”, tra consigli e avvertimenti, dinanzi all’autore che ha finalmente l’occasione di fare i conti con il proprio tormentato passato, e in particolare con il rapporto conflittuale con il padre. Continua la lettura di “The Man Who Invented Christmas – Dickens, L’uomo che inventò il Natale” di Bharat Nalluri

“Professor Marston & Wonder Women” by Angela Robinson

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Martina Bonfiglio

Translation by: Cristina Di Bona

A relationship that had to be secret, an unconventional love story that few persons were aware of, born behind the scenes of the comic book Wonder Woman. An extremely political film, which makes us think about all the steps that have been done and all those that will have to be done.

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“Professor Marston & Wonder Women” di Angela Robinson

Un rapporto che doveva essere tenuto segreto a tutti i costi, una storia d’amore davvero non convenzionale nata dietro le quinte del fumetto Wonder Woman e di cui pochissimi all’epoca erano a conoscenza. Un film straordinariamente politico che ci fa riflettere sui passi fatti e su quelli che dovremmo ancora fare. Continua la lettura di “Professor Marston & Wonder Women” di Angela Robinson

“Sequence Break” di Graham Skipper

Nel mondo dei videogames, l’espressione sequence breaking significa rompere la sequenza prestabilita degli eventi all’interno del gioco. Superare cioè i vari livelli senza completare tutti i passaggi e le azioni richieste dal gioco stesso. Se siete riusciti in qualche modo ad ottenere oggetti utili in anticipo, o a saltare segmenti del gioco per portarlo a compimento più velocemente, allora potete dire di aver compiuto una sequence breakContinua la lettura di “Sequence Break” di Graham Skipper

“FAVOLA” by SEBASTIANO MAURI

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Maria Cagnazzo

Translated by: Melissa Borgnino

A housewife wearing a dress from the Fifties comes down a pastel-colored spiral staircase. She cries out a name: Lady. The woman is desperately looking for her interlocutor, chatting nonstop while walking around the room. It looks like she is talking with a real person, but Lady is actually a dog, and a stuffed one no less. There’s not much to talk about with a lifeless animal. This is the first sequence of Favola (“Fairytale”) by Sebastiano Mauri, a film that astonishes the viewer from the very beginning.

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“FAVOLA” DI SEBASTIANO MAURI

Lungo una scala elicoidale dai colori tenui scende una casalinga che indossa un vestito anni Cinquanta. Urla un nome: Lady. La donna cerca disperatamente la sua interlocutrice e mentre si accinge a esplorare la stanza chiacchiera incessantemente, dando l’impressione di rivolgersi ad una persona; Lady è invece un cane ed è anche impagliato. C’è dunque ben poco di cui parlare con una bestia senza vita. Così si apre la prima sequenza di Favola, film di Sebastiano Mauri, che sorprende lo spettatore fin dal primo istante. Continua la lettura di “FAVOLA” DI SEBASTIANO MAURI

“THE WHITE GIRL” by Jenny Suen and Christopher Doyle

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Andrea Venuti

Translation by: Valeria Alfieri

A young girl (Angela Yuen), who is allergic to sunlight, is obliged to live with her father in a fishermen village in the vicinity of Hong Kong; her physical and psychological discomfort is soothed by the meeting with a mysterious Japanese traveler. An uncommon and out-of-the-box relationship will spark between the two.

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“THE WHITE GIRL” di Jenny Suen e Christopher Doyle

Una giovane ragazza (Angela Yuen), allergica al sole, è costretta a vivere con il padre in un villaggio di pescatori nei pressi di Hong Kong; il suo disagio fisico e psicologico è alleviato dall’incontro con un misterioso viaggiatore giapponese (Joe Odagiri). Tra i due nascerà una relazione insolita e fuori da ogni schema. Continua la lettura di “THE WHITE GIRL” di Jenny Suen e Christopher Doyle

Italiana.corti: Il continente misterioso

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Giorgia Bertino

Translation by: Cristina Di Bona

The Turin Film Festival gives space to the short films too. This year, the leitmotif of the Il continenete misterioso section of Italiana.corti, is a man’s inner journey, who wants to find and understand himself through an intimate dialogue with nature and images.

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The “Maria Adriana Prolo” Award goes to David Grieco

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Gianluca Tana

Translation by: Valeria Tutino

It took place yesterday, Thursday November 30, the ceremony for awarding the Prize Maria Adriana Prolo to David Grieco, a ceremony introduced by Steve Della Casa in which have spoken, among the others, Caterina Taricano, director of “Mondo Novio” (that, as usual, dedicates a monograph to the winner of the Award) and Vittorio Sclaverani. The award, named after the founder of Museo Nazionale del Cinema and now at its sixteenth edition, it’s assigned every year to an artist that, during his lifetime, distinguished himself for his contribution to Italian cinematography, becoming an example and a model for future generations, a model that Grieco embodies perfectly.

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Il Premio Maria Adriana Prolo a David Grieco

Si è svolta ieri, giovedì 30 Novembre, la cerimonia di assegnazione del Premio Maria Adriana Prolo a David Grieco, cerimonia introdotta da Steve Della Casa in cui sono intervenuti anche Caterina Taricano, direttrice di “Mondo Niovo” (che come consuetudine dedica un numero monografico al vincitore del Premio) e Vittorio Sclaverani. Il premio, intitolato alla fondatrice del Museo Nazionale del Cinema e giunto alla sua sedicesima edizione, viene consegnato ogni anno ad un artista che nel corso della sua vita si è particolarmente distinto per i contributi dati alla cinematografia italiana, divenendo un esempio e un modello per le generazioni successive, modello che Grieco incarna alla perfezione. Continua la lettura di Il Premio Maria Adriana Prolo a David Grieco

“KINGS” di Deniz Gamze Ergüven

Los Angeles, 1991. Le televisioni di tutti i cittadini sono sintonizzate sullo stesso canale. Sullo schermo vibrano le immagini del 3 marzo dello stesso anno, quel nefasto giorno in cui quattro poliziotti (Stacey Koon, Laurence Powell, Timothy Wind e Theodore Briseno) aggredirono brutalmente il tassista afroamericano Rodney King al termine di un lungo inseguimento. Segue, sempre in televisione, il processo in tribunale, che si conclude con il proscioglimento di tutti e quattro dall’accusa di aggressione. Tredici giorni dopo la quindicenne afroamericana Latasha Williams viene uccisa con un colpo di pistola da Soon Ja Du, proprietaria del market in cui la ragazzina si era recata per comprare una bottiglia di succo d’arancia. La donna nota Latasha infilare la bottiglia nella tasca posteriore dei pantaloni e la accusa di volerla rubare; dopo un breve scontro fisico, la donna afferra la pistola da sotto il bancone e le spara alla testa. La ragazza muore sul colpo e ad immortalare il tutto c’è lo sguardo impietoso della videocamera di sicurezza. Continua la lettura di “KINGS” di Deniz Gamze Ergüven

“Pop Aye” by Kirsten Tan

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Ottavia Isaia

Translation by: Emanuela Ismail

Pop Aye is an unusual road trip movie, with a disappointed architect of Bangkok and an elephant as main characters. Thana, who is going through a mid-life crisis due to working and relationship issues, recognizes the elephant Popeye, with which he grew up when he was a child, on the streets, and buys it in order to bring it back to his hometown. On the journey, the two of them meet some among the most different characters, whom make the protagonist think about some of the aspects of his life.

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“Al tishkechi oti – Don’t Forget Me” by Ram Nehari

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Vanessa Mangiavacca

Translation by: Melissa Borgnino

In a rehab center for eating disorders in Tel Aviv, every morning a nurse asks the same question to her young anorexic female patients: “Did you have your period?” Among all the noes, there’s an affirmative answer: Tom’s. Meanwhile, Neil just got into town from Amsterdam, and he is buying a tuba. He has big plans: to meet his childhood friend and follow him with his band to Berlin.

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“Al tishkechi oti – Don’t Forget Me” di Ram Nehari

In un centro di riabilitazione alimentare di Tel Aviv ogni mattina un’infermiera pone le stesse domande alle giovani pazienti anoressiche: «Mestruazioni?» Tra tanti no, ecco un sì: è quello di Tom. Intanto Neil è appena arrivato in città da Amsterdam e sta acquistando una tuba. Ha grandi progetti: incontrare l’amico d’infanzia e seguirlo con la band fino a Berlino.

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“Pop Aye” di Kirsten Tan

Pop Aye è un road trip movie atipico, che vede protagonisti un disilluso architetto di Bangkok ed un elefante. Thana, che sta attraversando una crisi di mezza età dovuta a problemi lavorativi e di coppia, riconosce per strada l’elefante Popeye con cui è cresciuto da bambino e lo acquista per riportarlo al villaggio natale. Durante il viaggio i due incontrano i personaggi più disparati, che fanno riflettere il protagonista su alcuni aspetti della propria vita.

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“My War Is Not Over” by Bruno Bigoni

Versione inglese a cura del Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale

Article by: Annagiulia Zoccarato

Translation by: Valeria Alfieri

On the 29th of November, a special screening of the documentary “My War is not over” – shown in the section Festa Mobile, but not competing – coordinated by the Dams, took place in the Quazza Auditorium of Palazzo Nuovo, in the presence of Harry Shindler, Marco Patucchi, director Bruno Bigoni and professor Franco Prono.

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